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ATTRAVERSARE A PIEDI IL DESERTO DEL NEGEV

Voglia di un cammino avventuroso?

PERCHÉ IL NEGEV
Il Negev è quel triangolo della terra di Israele che ha il suo vertice meridionale nella città di Eilat sul Mar Rosso, e si allarga verso nord fino alla linea che congiunge Gaza sul Mediterraneo con il Mar Morto. Il Negev confina ad ovest con il Sinai (Egitto), ad est con la Giordania, a nord con il deserto di Giudea. Un territorio aspro, selvaggio, quasi completamente privo d’acqua, ma di grande bellezza

LA TRAVERSATA DEL NEGEV
Avviene in gran parte lungo l’Israel National Trail (INT), un sentiero che attraversa tutta Israele da Eilat sul Mar Rosso alle alture del Golan per circa 1.100 km. Nonostante il sentiero sia ben segnalato e documentato su mappe e GPS, è decisamente poco frequentato. Il Negev copre tutta la parte sud dell’INT, circa 415 km da Eilat a Arad. Al di là di Arad, verso nord, si distende il deserto di Giudea

LA DURATA DEL VIAGGIO
Per chiunque abbia impegni di lavoro 415 km sono troppi. Ho tarato il viaggio su 15 giorni. Con una percorrenza media giornaliera di 20-22 km più 3 giornate di riposo su possono fare 250 km saltando alcune tappe che, a quanto mi dicono, non presentano particolari attrattive. Poiché l’INT interseca in vari punti la strada statale, si possono prendere i bus che in Israele sono dappertutto. Il Negev finisce a Arad. Chi ha tempo può proseguire a piedi o in autobus per il vicino Mar Morto, la fortezza di Masada, il Parco Nazionale Ein Gedi, Qumran, tutti luoghi di grande bellezza, risalendo infine dai 400 metri sotto il livello del mare agli 800 metri di quota di Gerusalemme, che è obbligatoriamente la destinazione finale del viaggio. Perche? Andate a Gerusalemme e lo capirete.

QUANDO ATTRAVERSARE IL DESERTO
I mesi raccomandati sono febbraio e marzo. Il problema è non avere troppo caldo di giorno e troppo freddo di notte. Io francamente non scarterei novembre, anche se le guide dicono che è caldo. A novembre soggiornai nel deserto di Giudea e si stava bene sia di giorno che di notte

ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO
Nel Negev alberghi, ostelli, camere sono merce rara, così come i luoghi di ristoro. Si trova da mangiare e dormire in non più di una tappa su tre. Poiché nel deserto bisogna portarsi 4 litri d’acqua al giorno, il calcolo è presto fatto: occorre partire con 12 litri, più cibo, indumenti, sacco a pelo, materassino, tenda, più molto altro per oltre 20 kg. Non so per voi, per me 20 kg sono off limits. Per me si cammina bene con il 10% del proprio peso sulla schiena, quindi max 7 kg per me che peso 68 kg. E allora come si fa? Semplice. Occorre trovare qualcuno che ti trasporti ad ogni tappa bagaglio, acqua, cibo, tende e quant’altro. Per questo occorre anzitutto trovare un project manager, una guida che nel Negev ci vive e lo conosce. Il primo compito del project manager è disegnare il percorso, rivedere le tappe, suggerire quali fare a piedi, quali saltare, dove si prendono i bus, in quali tappe ci sono strutture dove c’è un buon letto, si può fare una doccia e una bella mangiata. Il secondo compito è di cooptare per ciascuna tappa operatori locali che siano disponibili a raggiungerti la sera con bagaglio, acqua, cibo, tende e quant’altro. Questo operatore può fare un numero di cose, che vanno dallo scaricare la mercanzia e andarsene fino a montare le tende e cucinare un bel barbecue nel deserto. Deve poi tornare la mattina, portarsi via tutto e consegnarlo al successivo operatore. Chiaramente i costi cambiano in funzione di quello che gli si chiede di fare. Non esiste alcuna organizzazione in grado di portare bagaglio e rifornimenti lungo tutto il Negev, bisogna appoggiarsi volta per volta a chi è più vicino. Il project manager, che ho già trovato, è incaricato di organizzare il tutto in base alle esigenze del gruppo, quindi reperire operatori locali che diano pieno affidamento. I costi sono in funzione delle distanze e dei servizi che il gruppo deciderà di chiedere a ciascun operatore. Diciamo che, date le difficoltà logistiche, dormire sotto una tenda non costerà meno che dormire in un buon albergo.

PARTECIPANTI AL VIAGGIO
Per una ripartizione dei costi che renda l’avventura non eccessivamente costosa penso ad un minimo di 5 persone. In ogni caso non andrei sopra le 7-8 persone. Uomini o donne, non fa differenza. Devono essere persone a cui piace camminare, con esperienza di trekking, fisicamente a posto, che non si spaventano per lunghe salite, capaci di sopportare freddo, caldo e sete senza lamentarsi. Insomma, non si va su Marte, me è un cammino impegnativo

PERCHÉ TANTO ANTICIPO?
È bene fare le cose per tempo, le tariffe aeree sono molto vantaggiose, formare il gruppo, mettere a punto i dettagli, negoziare tariffe ragionevoli con gli operatori locali prende tempo

Chi è interessato a parlarne mi contatti:
Oscar 348 2294170 [email protected]

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