Namibia Vagabonda
14 Giorni - 13 Notti

25 Maggio 2016

Viaggio passato

Namibia Vagabonda - 25 Maggio

Viaggio Passato: 25 May 2016

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

25 Maggio 2016    14 Giorni - 13 Notti

Forum del viaggio

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Saranno le dune roventi del deserto color ocra rotte dalle gelide onde dell'oceano. O forse le vallate immote e inospitali alternate a savana sconfinata in cui si elevano le catene montuose di origine vulcanica e scisto. Il passaggio netto dalle città vive e dall'architettura ordinata, retaggio del periodo coloniale tedesco, ai più remoti villaggi dallo stile di vita ancestrale. Basterà poi incontrare il vibrare sommesso di un miraggio all'orizzonte, o l'avvicinarsi di una tempesta di sabbia fino al fenomeno eccezionale della nebbia nel deserto... tutte queste suggestioni che può offrire rendono la Namibia la quintessenza dell'Africa. Un paese così straordinario nel periodo migliore, quando nell'Etosha Natural Park sarà cominciata la stagione secca e la lista* pressoché infinita della fauna sarà forzata a raccogliersi e convivere intorno ai waterholes, le pozze perenni, mentre il paesaggio intorno non sarà ancora brullo e bruciato dal sole.

Sarà lì che li aspetteremo. Noi (2 iscritti + 1 in arrivo!) siamo pronti per la partenza, per il cambio di emisfero e per ogni istante di queste giornate completamente immersi nella natura. Si parte?!

 

* giusto per citare qualcuno degli animali presenti nel paese (in ordine sparso): caracal, orici, gazzelle, aquile, babbuini, leoni, camaleonti, leopardi, bufali, gnu, struzzi, volpi, iene, fenicotteri, rinoceronti, pangolini, ghepardi, pellicani, elefanti, otarie, ippopotami, giraffe, facoceri, coccodrilli, suricati, impala, manguste, sciacalli, formichieri, pinguini e parecchi altri... *shok* 

Ven 11/03/2016 - 13:18 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Giocad78

Giocad78

Forza Vagabondi, il viaggio si prospetta meraviglioso

Gio 10/03/2016 - 07:47 Collegamento permanente

preso dal lirismo del momento e dall'euforia per la meta mi sono scordato di introdurmi a modo: Sono Giampaolo, vagadoc da tre anni, affezionatissimo a questa comunità di viaggiatori e affetto per primo da irrequietezza geografica in stadio più che terminale... Archeologo per studi passati e tutt'ora praticante (Asia centrale e India del nord in origine, poi zona iranica e al momento medio oriente, Iraq in vista!). Residente extra-confini da un anno e qualche mese in Georgia (quella nel Caucaso), dove affianco la prima passione a diverse altre e ad una in particolare, la cucina. Ma ci sarà modo di conoscerci per bene in viaggio, tra voli aerei e qualche scalo, giri di jeep e di birrette, notti stellate (la Croce del Sud ci aspetta) e i bagliori del fuoco.
Tra l'altro caso vuole che di cinque viaggi accompagnati finora gli ultimi due fossero delle "prime", esattamente come questo, l'ultimo nato in casa Vagabondo. E come si suol dire, non c'è due... ;)

Restando in tema archeologia anche in Namibia, nonostante le condizioni estreme di vita e la tarda sedentarizzazione non mancheranno testimonianze del passato, con le incisioni rupestri di Twyfelfontein, Patrimonio Unesco, di cui le più antiche contano più di 6000 anni.

Ma volevo collegarmi ad un'altra cosa in programma piuttosto, che attendo con infinita trepidazione, un incontro che ci porterà a contatto diretto con una forma vivente che incarna direttamente la Storia, la Welwitscha Mirabilis. Più di una pianta per le sue caratteristiche totalmente insolite: un albero adattatosi dal periodo in cui al posto del deserto più arido del continente africano si estendeva una foresta pluviale.

Pensate che in media raggiungono anche i 1500-2000 anni d'età, più antiche di alcuni strati e reperti che mi son trovato a maneggiare. Mi sono appassionato seriamente alla cosa... scoperta, classificazione, riproduzione, nutrimento, potrei quasi tenere uno speech in proposito! Ma non voglio dilungarmi, anche di questo sarà più appropriato parlarne di fronte ad un esemplare in loco. Non resta che confermare questo viaggio incredibile!!!

Flavio, dove sei? Ti aspettiamo!!! E chi altro sarà dei nostri?

 

 

... per tornare alle incisioni comunque, l'autore deve aver voluto rappresentare una di quelle fastidiosissime situazioni d'ingorghi nell'Etosha National Park... quando si dice l'ora di punta! *lol*

 

 

Sab 12/03/2016 - 08:39 Collegamento permanente

Uno scorcio di Windohek

Capitale. Punto d'arrivo. Splendido luogo d'osservazione del colorato multiculturalismo.

Sab 12/03/2016 - 08:36 Collegamento permanente

ovvero ciao a tutti, ancora siamo a due mesi e più alla partenza, ma direi che è il caso di superare ogni indugio e decidere di inoltrarsi nella natura più selvaggia...

Nell'attesa che si formi un bel gruppetto di esploratori ecco intanto qualche dato interessante per capire le reali dimensioni del paese e qualcuno dei record che detiene: con 825.418 km² la superficie è di poco inferiore a Italia e Francia insieme mentre l'intera popolazione non raggiunge la somma degli abitanti di Torino e Milano, per una densità quindi seconda soltanto a quella della Mongolia.

L'80% è deserto.

Resta imbattuta invece per il meteorite più grande (66 tonnellate), il lago sotterraneo più esteso scoperto ad oggi, la popolazione più ampia di ghepardi di tutta l'Africa e lo stesso deserto, il più antico (43 milioni di anni) e quello in cui si trova la duna più alta (300 metri).

Le cifre ci sono tutte, in più come ogni anno il 25 maggio sarà la giornata dell'Africa, e non c'è modo migliore di festeggiare la ricorrenza. Dai dai dai.

Gio 17/03/2016 - 14:44 Collegamento permanente

Le origini

Tribù di cacciatori-raccoglitori San (Boscimani) si aggiravano nell'odierna Namibia dall'alba dei tempi, da ben prima dell'invenzione dell'arco e delle testimonianze di Twyfelfontein. A questi con l'avanzare dei secoli seguirono popolazioni maggiormente dedite alla pastorizia e alla coltivazione, i Nam (I sec.) e i Damara (IX sec.). Molto più tardo è invece il fenomeno della grande migrazione delle popolazioni di lingua Bantu, che interessò buona parte del continente africano e toccò i territori di nostro interesse nel XVI sec. L'Europa, scoraggiata forse dalla vista del deserto a ridosso della costa non registò che due sporadici attracchi successivamente, nel 1485 ad opera del portoghese Diego Caô e nel 1487 con il passaggio di Bartolomeo Diaz. L'interesse dei crucchi dal Sudafrica a fondare città stabili nei pochi punti di facile attracco è ancora più tardo, della seconda metà del 18° secolo, con l'intensificarsi del commercio lungo le rotte.

 La croce originale piantata a Cape Cross nel 1485 è conservata a Berlino!

 

Leo von Caprivi

Se guardando la carta del paese vi dovesse incuriosire quella strisciolina di terra a NE dovete sapere che si tratta del Dito di Caprivi (il cancelliere tedesco dell'epoca). Non è che il risultato di un trattato tra impero Tedesco ed Impero Britannico che il 1° luglio del 1890, in cambio di territori nella regione di Zanzibar, concesse un accesso al fiume Zambesi per l'allora Deutsch-Südwestafrika Kolonie, rimasto poi al passaggio sotto la Gran Bretagna alla fine del primo conflitto mondiale e così pure con l'indipendenza tra il 1990 e il 1994 (l'altroieri insomma!).

 

Ultimo triste record

Tra il 1904 e il 1907 la sete di territorio dei coloni e la politica aggressiva imperialista tedesca seppe sfruttare una rivolta locale per lanciare una vera e propria campagna di pulizia razziale delle tribù Herero e Namaqua. Senza un censimento a monte le cifre sono incerte, ma si stima che il 60-80% di queste popolazioni sia caduto sotto le armi tedesche, di stenti nel Kalahari dove l'esercito li spingeva strategicamente, e infine nei primi campi di concentramento del Reich (30 anni prima di Hitler...). Si aggiunge così la terribile medaglia di primo genocidio del XX secolo.

Cose tristi, ma cose da sapere...

Sab 19/03/2016 - 15:45 Collegamento permanente

... chi vuole andare in Namibia!

Suricati, sicuramente tra i più simpatici della savana. Foggiati per la siccità, non han bisogno d'acqua: prendono tutti i liquidi necessari dagli insetti che sgranocchiano. :-P

Sab 26/03/2016 - 20:33 Collegamento permanente

Significa addentrarsi nel territorio più inospitale di tutta la Namibia, chiamato dalle popolazioni locali "La terra che Dio ha creato con rabbia". Una striscia di diverse centinaia di km in cui il tempo consuma le carcasse di più di mille naufragi, in cui però anche la vita ha saputo adattarsi, tanto che non mancano persino animali di grosse dimensioni come elefanti, giraffe e rinoceronti. Un vero e proprio naufragio su un altro pianeta.

Ven 01/04/2016 - 11:54 Collegamento permanente

fantastico!!! Una nuova iscritta si è unita al nostro viaggio, la Namibia si fa pian piano più vicina... il piacere di abbandonare le città, il sole caldo d'Africa, uno zoo senza sbarre, andare a testare di persona quanto un paese così giovane possa essere all'avanguardia, non vi viene un incontenibile desiderio di partire? Io inutile a dirsi.

Adesso però parliamo del mangiare e bere, perché ammetto che non ne sapevo niente e la voglia di provare monta:

Tanta tanta carne di grande qualità pare e varietà ovviamente (vedi la lista al #2 in pratica...) stufata, essiccata, al braaivleis (leggere barbecue) e accompagnata nei modi più disparati, da oshifima (pasta di miglio) o da una sorta di porridge chiamato mealie pap o ancora in oshiwambo, a base di spinaci. Tra tutto il pesce che la costa fornisce son consigliate in particolare le ombrine e per il capitolo only the braves, ci sarebbero da testare i vermi del Mopane fritti. Una tradizione di origine Oshiwambo ma ben diffusa. La verdura è assai più rara (bisogna capirli, l'80% è deserto) e, poiché costosa e d'importazione, diffusa soprattutto nei ristoranti più di livello e dedicati al turismo. Qualche coltivazione locale c'è, tipo zucche, arance e papaye.
In città abbondano le pasticcerie, o piuttosto le kondeitorien vista l'impronta deutch: apfelstrudel, sachertorte ed altre torte post-coloniali a volontà.

Oltre birre e vini, abbondano drink peculiari tutti da scoprire, alcuni a fermentazione breve, come l'oshikundo, e il mushukolo, birre di miglio e semi locali, o il mataku, una sorta di vino di cocomero. Processo più lungo, quindi gusto più deciso e grado alcolico più elevato per il walende, un distillato di palma e alcune tipologie di superalcolici ricavati dal fico d'india. 

Bene, con Giovanna abbiamo avuto modo di conoscerci (e confabuliamo da mesi in privato stupiti che la Namibiamania ancora non sia dilagata) invece nuova arrivata ti aspettiamo sul forum per conoscerci!
E tutti gli altri che vorranno per ogni interrogativo.
E perché non vediamo l'ora di maneggiare pali e picchetti.

Gio 07/04/2016 - 10:21 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

irene66

irene66

In risposta a di Giampaolo.KABKA3

sono qua!

leggendo i tuoi post sale la smania di partire e vedere questo "incrocio" tra precisione tedesca e spirito libero africano...da scoprire!

ho letto tutte le info che stai pubblicando ...  un modo di documentarsi sul viaggio che mi piace molto

alcune info su di me:

non sono una "frequent viaggiatrice"

ho piantato una tenda 1 sola volta nella mia vita

nella mia data di nascita ci sono tutti 6 (non sono però così diabolica)

...tranquilli, compenso con tanta voglia di conoscere posti - gente - atmosfere - cibi nuovi, spirito di adattamento (non saprei quantificarlo..poco..tanto..boh) e di stare in compagnia...buona compagnia! ...e mi allenerò nel frattempo sulla "piantumazione" di paletti e picchetti!

alla prossima!

buona giornata a tutti..Irene

Gio 07/04/2016 - 13:35 Collegamento permanente

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