Valencia Fly and Drink
4 Giorni - 3 Notti

15 Novembre 2019

Viaggio passato

Valencia Fly and Drink - 15 Novembre

Viaggio Passato: 15 November 2019

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15 Novembre 2019    4 Giorni - 3 Notti

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Naghiba

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Valencia! 

Città di Santiago Calatrava, del "las fallas", della paella e degli edifici futuristi. Spensierata e rilassata, con un clima ottimale, 

 ricca di attrazioni e con una personalità davvero unica. Assolutamente nella wishlist delle città della Spagna che vale la pena visitare. 

Perchè non farci un giro, specialmente quando qui comincia a fare freddino? 

 

Chi viene con me?

Ciaoooo

Lun 23/09/2019 - 13:07 Collegamento permanente

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Buon lunedì cari Vagabondi!

E proprio perché lunedì, meglio pensare al nostro prossimo viaggio cosi da rendere meno pesante questo inizio di settimana, vi parlo un po’ di Valencia.

Il cuore vero della città di Valencia è chiuso tra le mura, sopra ai giardini del Turia,  che ora riempiono l'antico letto dell’omonimo fiume, 110 ettari di verde che costituiscono il  più grande parco urbano della Spagna.  Palazzi nobiliari, rovine romane e arabe si susseguono in una ragnatela di strade e vicoli.  Dentro le mura quasi tutti i monumenti sono vicini tra loro come in un abbraccio: l'Università, la Plaza de Toros, Plaza de la Reina con l'imponente Cattedrale di Santa Maria e il suo campanile, la Torre del Miguelete, da dove, dopo aver salito oltre 200 gradini, si gode un eccezionale panorama della città. A Pochi passi si trova il coloratissimo mercato centrale con i suoi 1.000 banchi e l'immenso soffitto di acciaio e cristallo.

Di fronte si trova La Lonja, antica sede della Borsa della seta,  un  affascinante edificio gotico costruito alla fine del XV secolo per le contrattazioni mercantili, ora divenuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco.

Il cuore della vita mondana è invece Barrio del Carmen, dietro le mura. Quartiere fitto di caffè, ristoranti, negozi e fiori dove si possono trovare i locali più alla moda della città e dove accompagneremo Tapas e frutti di mare con birra e agua di Valencia. No che avete capito, non acqua! L’agua di Valencia è  un cocktail di vodka, spumante e succo di arancia.  

Questo è solo un assaggio, ma mica è poco no? ;)

Lun 30/09/2019 - 12:28 Collegamento permanente

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Naghiba

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Non avete anche voi a quest’ora del pomeriggio un certo languorino? Allora chiudiamo gli occhi e immaginiamo di fermarci, durante la nostra passeggiata, in una delle pasticcerie di Barrio del Carmen per fare una merenda, ad esempio con un pezzo di Coca llanda.

Nella Comunità Valenciana non esiste una torta più tipica della Coca llanda. 

Si tratta di uno dei dolci più tradizionali della merenda valenciana. Grazie alla sua semplicità, la ricetta è stata tramandata dalle nonne alle mamme, fino alle figlie, e il suo nome deriva dal termine “llanda”, il recipiente di alluminio rettangolare in cui viene infornata. Gli ingredienti sono uova, zucchero, limone, olio, succo d’arancia e latte e, a seconda della zona, ci si possono aggiungere mandorle, mele, noci, uva passa e cioccolata.   

Sebbene il suo nome più comune sia Coca de llanda, nella provincia di Alicante la chiamano Coca boba e Coca segreta, e a Castellón è conosciuta come Coca mal feta e Coca mida.

Ad accompagnare questo dolce la Horchata, la bevanda più famosa di Valencia.  

Nonostante l’assonanza, l’horchata valenciana non ha nulla a che vedere con la nostra orzata italiana. La parola orzata deriva dal latino hordeata, ossia fatta con orzo. Nel corso dei secoli il procedimento è rimasto lo stesso, ma l’orzo è stato sostituito con altri ingredienti vegetali.

L’horchata valenciana è ottenuta con la chufa, una pianta coltivata principalmente nella zona di Valencia, che cresce anche in zone dove le temperature sono molto estreme, come l’Africa o la Sicilia, dove è conosciuta con i nomi di zigolo, cipero dolce, babbagigi o mandorla di terra.

Anche se a Valencia si beve tutto l’anno, questa bevanda rinfrescante è perfetta per essere consumata in estate, grazie alle sue proprietà benefiche. È dissetante, diuretica, energetica, ricca di vitamine e minerali e priva di lattosio.

Un altro dolce tipico fatto apposta per essere immerso nell’horchata è il fartón, dolce con glassa tenero e soffice tipico della città di Alboraya.

Non vedo l’ora di assaporare tutto! :) 

Mar 01/10/2019 - 15:28 Collegamento permanente

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Passeggiando per i vicoli Valencia,  ci potrà capitare di vedere questa immagine disegnata sui muri.

Siete curiosi di sapere cosa rappresenta? Chi è?

C'è chi vede in lui un ninja furtivo, altri un karateka, un sub o addirittura un ladro vestito di nero. Tuttavia, la spiegazione è più semplice: si tratta di un personaggio mascherato che si dedica alla street art  e l’immagine rappresenta la sua firma. È mascherato perché nonostante al giorno d’oggi i graffiti siano più  tollerati e considerati più una forma d’arte rispetto al passato, bisogna sempre un po’ nascondersi. Il valenziano che ha dato vita a questo enigma del “ninja” è  David de Limón. Il personaggio di Limón si anima con i suoi gesti e dettagli. Il ninja dipinge, guarda, è sorpreso e prova dei sentimenti, infatti ha anche il suo cuoricino, che è rappresentato all'interno di un cerchio bianco al centro del petto e con il quale trasmette gli umori del suo autore quando lo dipinge.

La creazione dell'emblema ha permesso a questo creatore, laureato in Belle Arti, di esporre le sue opere nelle gallerie d'arte Espai Russafa o in spazi come la Tapinería.  E lavora già su richiesta per persone provenienti da tutto il mondo che richiedono le sue opere.

Chissa se lo troveremo ;)

Gio 03/10/2019 - 09:48 Collegamento permanente

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La  vera paella valenciana....com'è fatta?

Il riso: deve essere di chicco rotondo con denominazione d’origine "Arroz de Valencia". La varietà più comune per preparare la paella è il Bomba, i cui chicchi rotondi, né piccoli né grandi, assorbono il liquido di cottura poco a poco, ma senza ammorbidirsi troppo e senza appiccicarsi. 

Acqua: deve essere quella di Valencia altrimenti non è la stessa. Infatti, se vivono lontano da casa, i valenciani se ne tengono sempre qualche litro in dispensa. 

Le carni: coniglio e baquetas (lumache), più spesso pollo. Né pesce né frutti di mare. 

Verdure: fagiolini corallo tagliati a pezzetti e i garrofó, una varietà di fagiolo bianca, schiacchiata, che raddoppia il suo volume una volta messa in acqua. Cotti ricordano la terra, nel sapore e nella consistenza.

Il colore: il colore dorato della Paella è dato dallo zafferano, l’oro rosso della Spagna.  Sono espressamente proibiti i coloranti alimentari.

Tocco finale:  un rametto di rosmarino.

Utensili: la paella esige, per la sua corretta elaborazione, la paella, appunto, da cui il nome del piatto: si tratta di un tegame basso di ferro. E poi c’è bisogno del fuoco a legna o, in sua assenza, di un grande fornello a gas . Se si brucia un po’, nella parte inferiore, non solo non è un problema, ma è addirittura una prelibatezza che si chiama socarrat. Si mangia sempre a pranzo, generalmente la domenica ed MAI da soli, ovviamente. 

Buon appetito!!! 

Lun 07/10/2019 - 12:52 Collegamento permanente

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Ciao vagabondi! 

 

manca poco per la chiusura delle iscrizioni! FORZAAA 

;) 

Gio 17/10/2019 - 16:44 Collegamento permanente

VIAGGIO NON CONFERMATO

 

Ciao vagabondi,

ci dispiace molto informarvi che il viaggio non ha raggiunto il numero minimo di iscritti per la conferma e siamo costretti a cancellarlo.

Provate a dare uno sguardo al nostro TABELLONE PARTENZE per vedere se nel periodo che vi interessa ci sono altri viaggi. 
Oppure se volete andare sul sicuro andate nella nostra HOME PAGE VIAGGI dove scriviamo sempre tutti i viaggi già confermati e controllate se c’è qualche gruppo che vi ispira.

 

Speriamo di avevi presto in viaggio con noi.

 

un saluto dallo Staff  

Lun 28/10/2019 - 09:10 Collegamento permanente

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