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Lunedì, 22 Maggio 2017

Voci dalla Romania: visitare il Paese oggi, senza se e senza ma

Come pensate di trovare la Romania oggi? Liberate la mente da ogni pensiero o immagine del passato, oggi, è tutto diverso. Per fortuna.

ARTICOLO DI

Simofringe

Voci dalla Romania: visitare il Paese oggi, senza se e senza ma

Visitare un Paese senza conoscerne la sua storia, diciamolo, non è possibile là dove lo si vuole anche capire.
E se in alcuni casi la storia è antica e ha lasciato splendide testimonianze, in altri casi si parla di testimonianze molto più recenti e decisamente meno poetiche.

La Romania, rientra in questa categoria senza dubbio.

Se la storia di Vlad l’Impalatore, il sanguinario imperatore romeno che ha ispirato anche il celebre personaggio Dracula risale a secoli fa, l’altrettanto sanguinaria era del comunismo è fatto molto più recente.
E quando un Paese è stato devastato da una tirannia per 24 anni, i segni si vedono. Bene quindi saperli e conoscerli per apprezzare a fondo quanto si vive e si vedrà in Romania. 

Un po’ non se ne può più dei luoghi comuni che massacrano certi Paesi, un po’ non se ne può più dei pregiudizi razziali e decisamente non se ne può più dell’ignoranza che genera odio, da qui la necessità di raccontarvi alcune cose, visto che su Vagabondo (per fortuna) la mentalità che regna è ben diversa.


“Ero piccola durante il periodo comunista, ma ricordo molto bene che avevamo bisogno di una tessera per avere i cibi basici e i miei genitori facevano la coda per ore per poter avere, che ne so, il pane”. Mi racconta una ragazza romena.

“La Romania in inverno può raggiungere anche -30 gradi, solo che il riscaldamento era concesso soltanto un’ora ogni sera. E basta. Anche l’acqua calda, non era sempre possibile” dice un ragazzo che avrà ad oggi a dir tanto 35 anni. “Oggi è tutto diverso, ma per noi sono stati anni davvero duri, e anche quando Ceacescu è stato deposto nel 1989, il periodo seguente non è stato facile”.

Si parlavo di una nazione totalmente distrutta. Dominata da 24 anni di Ceacescu e dalla sua cieca tirannia.
Ma oggi non è più così. 


La Romania è entrata in Europa nel 2007. 
Nonostante questo però la moneta resta ancora locale e quindi qui si trovano i LEI (al plurale), solitamente il cambio è di 1 euro=4,10 lei.
Se avete ancora nella testa le immagini in bianco e nero, arrivando a Bucarest, la capitale che vi accoglie avrete da cambiarle subito. 

Vie dello shopping, grandi catene, grandi marche, ristoranti che cucinano cibo da ogni parte del mondo, di primo impatto si sente la globalizzazione più che il comunismo arrivando a Bucarest.
Tanti i contrasti, per carità.
Se alcune palazzi sono nuovi e restaurati, altri sono in decadenza  o fatiscenti, ma quanto è davvero diverso è l'insieme che appare al visitatore ben lontano dalle immagini degli anni '90 e attraente.

 

La storia del comunismo resta nei muri della città, nei ricordi della gente e ben impressa nelle vostre orecchie non appena la ascolterete, ma quello che vedrete oggi è il presente. 



“Puoi trovare ogni cosa in Romania, ogni genere di cibo, non temere che non ti mancherà niente”. Mi diceva un’amica romena.

“La Romania è il Paese più bello del mondo”, mi diceva una ragazza (ovviamente romena) incontrata sull’aereo.

“Si vive molto bene in Romania se si hanno i soldi, senza no, ma se si hanno i soldi” e come sempre le amare e semplici verità sono quelle dei saggi. 

 

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Risposte

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Io sono stato favorevolmente impressionato dalla romania e Bucarest in particolare mi ha sorpreso, la romania inoltre è da farsi raccontare, la storia appena passata è piena di momenti brutti, ma anche di voglia di Vivere o di notizie interessanti come le storia delle Chiese spostate oppure divertenti storielle come quella che ci ha raccontanto un ragazzo del walking tour

un giorno un ragazzo in fila per approvigionarsi di cibo si è stufato e davanti a tutti ha dichiarato; "basta sono stufo, non posso più sopportare, vado a prendere una pistola ed elimino Ceausesco", molto arrabbiato se ne va...

... Dopo un paio di ore torna e si rimette in fila, la gente gli domanda "ma scusa, non dovevi andare a fare fuori il dittatore?" e lui risponde, "si ci ho provato, sono adato la, ma la fila era più lunga di questa" 

una storiella ma anche lo spaccato  postato in forma divertente di come era la vita a quei tempi

Mer 24/05/2017 - 11:48 Collegamento permanente

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