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Giovedì, 17 Settembre 2015

Viaggiando si impara

La storia di Kida, una meravigliosa viaggiatrice inesperta che un giorno ha deciso di vedere il mondo e superare le sue paure.

ARTICOLO DI

Aroundtheworld

Una domanda che ci poniamo spesso è: viaggiatori si nasce o si diventa?
Dopo tanti viaggi fatti e organizzati io una risposta stavolta ce l’ho: si diventa. Nasciamo stanziali, abitudinari e poi qualcosa o qualcuno, la vita o la curiosità, ci convince a prendere uno zaino, riempirlo di quattro (o quarantamila) cose e partire.

A diciotto anni anche io partii per un inter-rail accodandomi a tre amici maschi più esperti. Era il mio vero primo viaggio. Ero la classica ragazzina che un interailer si pente di aver accettato come compagna di viaggio: inesperta, avevo appena comprato lo zaino e lo avevo preso troppo grosso, avevo appena comprato la tenda e non la sapevo montare, facevo mille domande stupide, avevo nel portafogli dei franchi francesi scaduti da 10 anni, avevo portato troppe cose. Probabilmente mi avevano accettato solo perché ero carina.
Passai i primi giorni senza dormire perché in treno non ci riuscivo proprio. Avevo paura che qualcuno mi rubasse lo zaino. Dopo tre giorni l’illuminazione: ero in un parco pubblico, da sola, e mi addormentai su una panchina. Dormii tranquilla, come una bambina. Al risveglio tutte le paure erano svanite, come un brutto sogno.
E da lì il mondo.

Perché vi ho raccontato questa cosa? Perché la storia che vi voglio raccontare oggi me lo ha ricordato.

Spesso noi viaggiatori esperti dimentichiamo come eravamo e tendiamo a giudicare male i viaggiatori inesperti. Scambiamo la loro inesperienza per mancanza di adattabilità.

Questa che vi voglio raccontare è la storia di una meravigliosa viaggiatrice inesperta che un giorno ha deciso di vedere il mondo e superare le sue paure.

Lei si chiama Kida e nell’estate 2014 non era ancora mai uscita dall’Europa. Compiuti i 30 anni ha deciso di farlo e si è iscritta ad un viaggio in Marocco in pulmino diventando famosa in tutta la comunità di Vagabondo per l’idea di portare un ferro da stiro a batteria nel deserto.

Sul forum del suo gruppo ha sciorinato al vagabondo DOC e ai compagni di viaggio quella serie di domande/preoccupazioni a raffica che ogni viaggiatore alle prime armi si sente di fare.
Qualche esempio:

-          può risultare una domanda stupida ma.. la situazione insetti,mostri/bestie volanti, scarafaggi, rettili ecc ecc com'è? xché io oltre ad avere la fobia dell'aereo.... ho una certa sensibilità su insetti e esseri simili 

-          io soffro il mal di pullman.. quando mi capita di prenderlo x qualche viaggio mi prendo le pasticche,, e in questa vacanza sono previsti spostamenti di lunghe ore in pullman..

-          sono in attesa dei risultati per sapere se sono celiaca o meno  spero proprio di no!!

-          argomento scarpe... ahimè..me lo sono posto anch'io e onestamente mi trovo molta in difficoltà xche non ho scarpe da trekking e non ho scarpe basse!!!!!

-          Io mi porterò il ferrò da stiro da viaggio.  è lungo neanche 10 cm è perfetto direi.. visto che dovremo lavare i panni diverse volte.

-          Cmq io non sono per niente attrezzata.. mi mancano le scarpe comode (sandali e scarpe leggere da trekking).. il sacco lenzuolo.. pantaloni lunghi leggeri + magliette leggere.. lo zaino spalla (quello che di solito utilizzo è piccolo..non penso sia adatto x questa vacanza!!)... ehm.. poi che altro mi manca... ah si.. la valigia grande (di solito utilizzo il trolley piccolo!).. L'accappatoio in microfibra ce l'avevo ma l'ho perso in palestra..quindi..dovrei ricomprare anche quello..

-          Aiutoooooo... si vede che questa è realmente la mia prima esperienza!!!! 

I suoi compagni di viaggio però sono stati molto intelligenti nel capire che Kida non era una rompicoglioni, era solo, per sua stessa candida ammissione, inesperta. L’hanno aiutata e assieme a lei hanno usato l’ironia per sdrammatizzare tutte quelle paure che appena arrivati in Marocco sono magicamente scomparse.

Il logo del gruppo era questo

 

E già nel raduno pre-viaggio Kida portò il suo ferro da stiro.

 

Il viaggio è andato benissimo e sono tornati tutti con bellissimi ricordi e tanti nuovi amici.

Poi è passato un anno e a giugno 2015 ci siamo visti arrivare un’iscrizione di Kida al viaggio… Rajastan Freak Style.

Il freak style in India è la madre superiora dei viaggi scacioni, il Santo Graal del freakkettone. Ho chiamato subito Kida al telefono per accertarmi che non avesse cliccato sul viaggio sbagliato.
La conversazione è andata più o meno così:

Kida: No no, voglio proprio fare l’India in treno.

Sarita: Occhei. Ora ne parliamo. Hai un’ora di tempo da dedicarmi? Hai letto le raccomandazioni che ho scritto su Vagabondo?

Kida: Si, due volte, la seconda ad alta voce. Te le ripeto a memoria?

E lì ho capito che Kida era pronta.

Non solo era pronta, era una spugna desiderosa di apprendere l’arte del viaggiare zaino in spalla, era il viaggiatore più bello, l’esploratore, quello che vedrà un mondo nuovo per la prima volta con occhi limpidi e privi delle impurità date da paragoni con altri posti e altri viaggi. Ero io e te che leggi questo articolo.

Stamattina l’ho intervistata e le ho chiesto di raccontarmi qualcosa della sua esperienza partendo dall’inizio: lo zaino.

“Non avevo uno zaino” mi ha raccontato “e l’ho dovuto comprare. Ne ho scelto uno di grandezza media, 60 litri, per non caricarmi di troppo peso. Dentro ci ho messo tutti vestiti vecchi, che via via buttavo quando erano sporchi. Mi sono comprata lì dei vestiti indiani bellissimi”.

Bravissima!
Chi le avrà dato tutti questi consigli?

“I compagni di viaggio con più esperienza!” naturalmente.

Viaggiare in gruppo è anche questo: imparare da chi ha più esperienza e insegnare a chi ne ha meno. Soprattutto confrontarsi. Anche il gruppo freak style, come avevano fatto i ragazzi del Marocco, aiutò molto Kida nella fase pre-partenza.

 “Un’idea straordinaria” si ricorda “me l’ha data un compagno di viaggio: portare delle bustine portavestiti da infilare nello zaino. Cambiando alloggio tutte le notti è poi più facile trovare le cose”.

E il treno? Come sarà andata?

“Il treno è una cosa fantastica” mi racconta Kida “Non puoi non prendere un treno in India. E' come andare in Italia e non assaggiare la pasta. La cosa che non mi aspettavo era la porta aperta: ti puoi affacciare mentre il treno è in movimento. Ma anche il tuktuk è stata un’esperienza importante”.

E le paure?

Le paure l’hanno aiutata perché si aspettava di molto peggio. Era ben preparata a disagi di ogni tipo ma molti… non si sono verificati.

Cosa ti aspettavi, o non ti aspettavi? Le chiedo.

“Non mi aspettavo le lenzuola pulite. A dire la verità non mi aspettavo proprio le lenzuola. Invece c’erano anche sui treni ed erano pulite, non ho mai usato il sacco lenzuolo. Anche il bagno mi ha sorpreso. Essendo una turca era pulito. Faccio la pendolare da 12 anni e sui treni italiani ho viaggiato in condizioni molto peggiori”.

Un'altra grossa paura di Kida era... la fauna indesiderata!!! Ma è stata fortunata. “Mi è andata bene perchè non abbiamo incontrato neanche un ragno o serpente o bestie volanti :) però ecco.. a questa categoria sono molto sensibile e non so come avrei reagito se in stanza ci fosse stato qualche ragno gigante. Molto probabilmente avrei dormito nei corridoi della guesthouse insieme agli altri ragazzi che lavoravano lì eheheheh”.

In compenso ha scoperto che “con il freak style sei più vicino alla realtà del paese, alla vita reale delle persone”. E' riuscita a parlare molto con la gente che incontrava sui treni. Avendo una forte passione per i film di Bollywood ha chiacchierato parecchio con i ragazzi locali scambiandosi commenti sugli attori e sui film.

Eh si, Kida è diventata una viaggiatrice. Come spieghi questa velocissima trasformazione?

“Da piccola ero una selvaggia, salivo sugli alberi, ero sempre in mezzo alla natura. Crescendo mi sono arrivate delle paure. Adesso credo che la vera me sia uscita”.

E i prossimi viaggi?

“Io d'ora in poi solo ed esclusivamente freak style. Il trolley non lo voglio più usare!”

Insomma la formula freak style l’ha conquistata.

E aggiunge: “In India solo se viaggi con i mezzi pubblici riesci a capire l'importanza dello spazio. I primi giorni in 3 sul tuktuk pensavamo di stare stretti, verso la fine del viaggio in 5 stavamo benissimo”.

Le faccio in complimenti. Di tutte le cose che ho scritto sui treni indiani “L’importanza dello spazio” mi era sfuggita, probabilmente perché dopo tanti viaggi la mia idea di spazio si è modificata. La aggiungerò!

Non si finisce mai di imparare a viaggiare e i nostri maestri non devono essere solo i viaggiatori con tanta esperienza. Impariamo a viaggiare ascoltando anche quelli che ne hanno meno: ci fanno notare cose che abbiamo dimenticato e ci ricordano da dove siamo partiti.

Risposte

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ARTICOLO DI

Gaara

Gaara

Da poco ho scoperto Vagabondo, essendo alla ricerca di viaggi di gruppo non avendo mai compagnia nei miei progetti. Questa storia mi commuove e al tempo stesso mi ispira tantissimo. Ho sempre sognato viaggiare, andare in posti lontani, apprendere e vivere appieno tradizioni, culture, luoghi e persone diverse dalle mie abitudini. Vengo da una famiglia sedentaria, e gli unici viaggi che ho potuto fare sono stati organizzati da me e per me solo diventata un po' più grande, e con i miei risparmi (ho 22 anni e non lavoro in quanto impegnata con l'università). Non ho per questi motivi viaggiato molto nella mia vita, sono quindi una vagabonda parecchio inesperta. Non ho grandi pretese, non sono schizzinosa, l'unica mia pecca è purtroppo di non masticare bene l'inglese, e ciò mi rende praticamente dipendente da altre persone (anche se ho intenzione, liberata un po' dallo stress dell'Università, di cambiare questo fattore di me). Nonostante non abbia mai provato, credo comunque di potermi adattare in ogni situazione senza far storie, anzi, credo che il vero viaggio consista proprio in questo. Putroppo la poca esperienza mi fa sorgere anche a me parecchie paure, di magari potermi trovare un giorno ad affrontare situazioni più grandi di me, ed è questo che spesso mi porta a esitare nel partecipare. Nonostante ciò la voglia che ho dentro di scoprire e di vivere vi assicuro è grande e forte. Semmai un giorno organizzaste viaggi come questo in India, e se foste ben accetti ad accettare una persona come me, inesperta, dipendente e a volte un po' impaurita, ma con grande voglia di scoprire, non esistete a farmi sapere.

Brava Kida, sono orgogliosa di te.

Sab 19/09/2015 - 19:02 Collegamento permanente

Carissima Gaara

i compagni di viaggio con poca esperienza ma tanta sana voglia di scoprire e di buttarsi nelle avventure sono sempre bene accetti su Vagabondo. Il viaggio che ha fatto Kida era il Rajastan Freak Style, per cui ci sono tante future partenze. E' un itinerario tosto, da fare solo se si è davvero pronti all'avventura. E come si fa a capire se si è pronti? Bo', io sono sempre qui per dare consulenze, parliamone e cerchiamo di capirlo assieme.

Aroundtheworld

Mer 23/09/2015 - 16:15 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Fede Darcy

Fede Darcy

Che bel resoconto! brava kida e brava la narratrice :)

Mer 21/10/2015 - 10:58 Collegamento permanente

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