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Venerdì, 2 Dicembre 2016

Nicaragua, mi amor: fotoracconto del gruppo Nicaragua Freak Style, agosto 2016

Parliamo sempre di viaggi, solo che questa volta parliamo di uno dei nostri viaggi e vogliamo farvelo vedere. La Vagabonda Doc Gitanilla vi racconta con le immagini il suo, anzi no... Il loro Nicaragua Freak Style.

ARTICOLO DI

Vagabondo


Nicaragua, mi amor: fotoracconto del gruppo Nicaragua Freak Style, agosto 2016 

Testo di: Giorgia Grifoni
Foto di: Simone Sangiorgi/Simone1975 – Christian Devigili/christian_devi
Gianluca D'Amora/gluca76 – Mirko Calvenzani/mirlo - Giorgia Grifoni/gitanilla

 Charco Verde, foto di Simone Sangiorgi/ Simone1975


C'erano tre VagaDoc, una coppia e vari amici... sembra l'inizio di una barzelletta, ma non lo è.
È la descrizione del nostro gruppo in Nicaragua ad agosto 2016: gente curiosa, amante dell'avventura e del viaggiare per viaggiare. E si sa, con un gruppo così, il viaggio non può che essere indimenticabile.

Quattro di noi non ce la fanno ad aspettare il 10 agosto, e partono cinque giorni prima. Destinazione San Juan del Sur, cuore del surf e del divertimento targati nica.
Poi, il giorno dell'arrivo del resto del gruppo, fanno un salto a Managua per la Fiesta Patronal. E si scontrano con l'anima caliente e caciarona della capitale nicaraguense.


 Da Granada a Las Isletas

Granada è la nostra prima tappa insieme.
La città più antica del Nuovo Mondo, adagiata sulle rive del grande Lago Nicaragua, è calda ed elegante. Da qui ci muoveremo verso Masaya con il suo vulcano ancora attivo e il suo bellissimo mercato. Ma prima di tutto esploreremo l'arcipelago de las Isletas, e prenderemo confidenza con questo bacino d'acqua che più che un lago sembra un mare. Nei prossimi giorni esploreremo il Cocibolca – questo è il nome indio del lago Nicaragua - in lungo e in largo, e lo sentiremo tutti un po' come casa.


Chickenbus fino a Ometepe 

Lasciamo Granada diretti a sud a bordo di un simpatico chickenbus: questi vecchi scuolabus americani, coloratissimi e e ricoperti di lodi a Dio, sono pratici ed economici. Ospitano un'umanità fatta di pendolari, venditori ambulanti e fenomeni da baraccone di vario tipo, e noi prendiamo subito posto tra loro. Arriviamo al porto di San Jorge e la sagoma inconfondibile di Ometepe è lì di fronte che ci guarda.

 
Ometepe

Ometepe... 

Ometepe, un'isola formata da due vulcani uniti da un'istmo, è bella e selvaggia come lo sono quegli angoli di mondo non ancora invasi dai turisti. Ospiti in una fattoria a conduzione familiare, ci sveglieremo con i muggiti delle mucche, scoveremo cascate e scaleremo vulcani, ci bagneremo nelle “fonti dell'eterna giovinezza” e faremo passeggiate a cavallo lungo i sentieri poco battuti dell'isola.

 


Ruta de Agua

Andiamo all'altro capo del lago Nicaragua per cominciare la Ruta de Agua: 5 giorni in barca tra isolette sperdute, riserve naturali incontaminate e porticcioli fuori dal tempo. José sarà la nostra guida e barcaiolo: l'arcipelago delle Solentiname, un piccolo paradiso tropicale che tanto ha dato alla storia recente del Nicaragua, è la sua casa. E San Fernando, da cui si godono i tramonti più belli dell'arcipelago, sarà la nostra.

Direzione: Mar dei Caraibi


Lasciamo per qualche giorno il lago Nicaragua e imbocchiamo il corso del fiume San Juan verso il Mar dei Caraibi.
Tutto è passato di qua: pirati, flotte di invasori inglesi e per un certo periodo anche i cercatori d'oro diretti nel leggendario Klondike. Al centro di quei secoli di storia, il piccolo avamposto di el Castillo ha resistito a tutti gli attacchi: ha cacciato i bucanieri, ma ha anche accolto mercanti, viaggiatori e naufraghi. Quello spirito di vecchio porto è ancora qui, e noi lo troviamo nelle sue viuzze acciottolate e in quel suo unico bar aperto la sera. Tutt'intorno è giungla quasi impenetrabile: è la riserva Indio de Maíz, un luogo ancora incontaminato che visiteremo sotto l'occhio attento di alcune bestioline letali. E dopo, un meritato bagnetto nel fiume Bartola!


Si arriva alle isole Corn

Lasciamo il lago Nicaragua diretti a Managua. La nostra mente è già ai Caraibi, dove arriveremo la mattina seguente. Le isole Corn erano così chiamate per le piantagioni di mais che gli inglesi, padroni della costa, vi avevano imposto. I discendenti degli schiavi che le lavoravano sono ancora qui, mischiati con gli indios della costa. E sembra davvero di atterrare in un altro paese. Da Great corn facciamo un terribile viaggio in panga verso Little Corn, ma la bellezza di questa Giamaica in miniatura ci ricompensa alla grande.


Arriva la fine del viaggio

Chiudiamo il viaggio visitando la bella León, città di passione, arte e rivoluzione. E salutiamo il Nicaragua in un improbabile bar di Managua, dopo un accenno di rissa, in una bellissima sbronza con dei nuovi amici.

 

 

Qui trovate la gallery completa con tutte le foto di questo splendido viaggio: Nicaragua Freak Style Agosto 2016 con Gitanilla 
E se volete partire anche voi, ecco dove trovare le prossime partenze: Nicaragua Freak Style 

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