L'esigenza di fermarsi

Cari Vagabondi,

abbiamo dato il via alla comunità di Vagabondo 20 anni fa, 21 per l’esattezza e oggi la situazione in essere ci porta a sentire l’esigenza di stringerci più vicini, seppur solo virtualmente, a voi. 

Il momento che stiamo vivendo non ha precedenti, ma vorremmo dirvi come abbiamo scelto di viverlo perché è importante parlarsi sempre, nei momenti di crisi di più ancora. 

Nelle ultime settimane abbiamo taciuto quando in tanti parlavano.
Abbiamo scelto di far prevalere il rispetto.
Abbiamo dato ascolto ai fragili, ignorando gli spavaldi.
Abbiamo pensato fosse giusto non dire cosa fare, viaggiare o non viaggiare, ma semplicemente fosse essenziale fare un passo indietro.
Occuparci dei nostri viaggiatori.
Abbiamo preferito l’empatia al contratto, più e più volte.

E allora abbiamo sentito gli organi competenti di ora in ora, di minuto in minuto in alcuni casi.
Annullato i viaggi che per il bene comune e dei nostri viaggiatori andavano annullati.
E tenuto in vita i viaggi che potevano essere tenuti in vita perché le condizioni erano certe e sicure.

Ma adesso dobbiamo fermarci.
Tutti.
Nessuno escluso. 

E crediamo sia importante dire alla nostra amata comunità di 65.000 Vagabondi che ci fermiamo sereni.
Fiduciosi nelle nuove disposizioni. E con grande ottimismo per il futuro, perché questo rimane essenziale per tutti.

Ci fermiamo perchè così ci è chiesto dallo Stato. Ci fermiamo perchè così è deciso dal governo sì… Ma ci fermiamo anche perchè consapevoli che sia la cosa più giusta da fare. Che sia il bene comune quello a cui dare totale precedenza oggi e che viaggiare senza serenità non è nella filosofia Vagabonda. 

Ci fermiamo in sintesi perchè dobbiamo, vero, ma anche perchè crediamo fermamente sia giusto farlo. 

Rita Levi di Montalcini dice: “Non temete i momenti difficili, il meglio viene da lì”.
Usiamo la fantasia in queste settimane, si possono fare viaggi eccezionali anche con quella... Presto ripartiremo più vagabondi di prima. 

Lo Staff °O°