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Martedì, 5 Luglio 2016

Cosa significa viaggiare: visitare luoghi o vivere esperienze?

Sembra una risposta facile, ma se doveste scegliere uno dei due elementi, solo uno, quale scegliereste?

ARTICOLO DI

Vagabondo

Cosa significa viaggiare: visitare luoghi o vivere esperienze?

Quando il turismo è passato dall’essere luoghi da vedere e visitare ad una dichiarata ricerca di esperienza? 

Procediamo con ordine.
Anni ‘80. Vagabondo non c’era ancora, ma sempre più viaggiatori iniziavano a uscire dall’Italia per vedere il mondo.
La Turchia e la Cappadoccia parevano mondi diversi. La Cina era davvero difficile da visitare. E la famosa Thailandia? “Un paradiso terrestre, tu arrivavi lì e camminavi sempre scalzo. Non c’era niente, solo questo mare cristallino e la sabbia bianca. Sembrava di aver trovato davvero l’Eden”.

E poi tutto cambiò.
Voli low cost, maggior benessere, frontiere che si aprono e internet. Viaggiare diventa più facile e tutti ci sentiamo viaggiatori. E allora non basta più il luogo lontano, ormai lì ci arrivano tutti. Serve qualcosa in più...

Una ricerca sul turismo spiegata poi alla Bicocca (Università di Milano) parla del turismo in quanto vendita di esperienza. In un’era in cui la globalizzazione ha trasformato tanti Paesi e il turismo ha livellato molte realtà, più che la visita oggi, si cerca l’esperienza.
Questo il criterio usato per la valutazione di un viaggio.
 


Non intendiamo prendere un’opinione o "vendervi una realtà". Ognuno di noi ha la propria visione del viaggio, ma saremmo curiosi di sapere cosa ne pensate voi.
Nel mentre però vi diciamo cosa ci è stato risposto quando abbiamo chiesto a incalliti viaggiatori: ma qual è il ricordo di viaggio più bello che hai? 


Una macchina distrutta in Sud Africa
“Quando in Sud Africa mi sono schiantata contro un camion di due signori neri perchè non ero capace di guidare a sinistra e ho distrutto tutta la macchina a noleggio!
Non solo, mi sono poi nascosta sul sedile posteriore avendo paura che i signori neri mi menassero e invece alla fine loro avevano più paura di me. Temevano io negassi la mia colpa e che il loro capo li licenziasse per l'incidente, quindi sono dovuta andare dal capo dei signori neri e poi è finito tutto a tarallucci e vino” (Articola)

Ritorno in Nepal dopo svariati viaggi
“Dopo il devastante terremoto in Nepal, nel luglio 2015 finalmente riesco a tornarci. Pankaj ci aspetta fuori dall'aeroporto. Mi accoglie commosso e le lacrime scendono anche a me per la gioia di essere tornata in quella che considero la "mia seconda casa". Mi mette al collo una corona di fiori, mi abbraccia forte e mi dice: " Amica mia, ci hanno donato una seconda vita". (Raffy).

Salvare la vista di una bambina in Bolivia
Quattro anni fa in Bolivia abbiamo salvato la vita (o almeno la vista) di una bambina cha cadendo si era ferita all'occhio. L'abbiamo portata di corsa all'ospedale più vicino (due ore di guida folle) e appena arrivati all'ospedale ci hanno dato un foglio con la lista di medicinali da acquistare. Ancora mi ricordo la corsa fino alla farmacia per spendere quei dieci euro che potevano cambiare una vita. Non ho più saputo niente della bambina, ma credo sia la volta in cui mi sono sentita più utile in tutta la mia vita. (Simovalley).

Giocare con i bambini, in modo come dire, inconsueto
In Guatemala al Lago Atitlan, i bambini chiedevano le caramelle per farsi fotografare, peccato che avessi solo le Fisherman ultra... (risposta vera!)

Le lacrime della nonna Indiana
In occasione di una celebrazione indù in un tempio a Udaipur indossai per la prima volta un sari tradizionale, non essendo capace di arrotolarlo addosso bene, mi affidai alle mani di un sarto che essendo in Ramadan non poté aiutarmi molto, con il vestito che cadeva da tutte le parti mi immersi nella celebrazione religiosa cantando e battendo le mani (non capivo niente eh), il tutto continuando a tirarmi su la stoffa x non rimanere mezza nuda. All'improvviso sento battermi sulla spalla da dietro, mi giro e una vecchia nonnina tira fuori dalla sua collana tre spille da balia, e tremando mi fissa il sari.
Alla fine con le lacrime mi da un bacio in fronte e mi dice qualcosa. In seguito la figlia mi spiega che era emozionata che una persona non indù rispettasse le loro tradizioni così, e voleva contraccambiare con me, ma l’unica cosa che aveva erano solo quelle tre spille da balia. Ancora piango. (Terry).

 


Il viaggio è Paese da conoscere o un’esperienza da vivere?
(E no, dire tutte e due è troppo facile! Certo è una commistione delle due cose, ma stando ai racconti del ricordo più bello, non appare nessun luogo. Ma solo persone o esperienze... Per voi, quale elemento domina?)


Risposte

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ARTICOLO DI

raffy

raffy

la memoria ci fa confondere i luoghi che abbiamo visitato ma le emozioni, le esperienze che abbiamo provato sulla nostra pelle, quelle rimaranno indelebili nella nostra mente e spesso nel nostro cuore!

Mar 05/07/2016 - 10:47 Collegamento permanente

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