India del Nord Easy Style
12 Giorni - 11 Notti

28 Dicembre 2016

Viaggio passato

India del Nord Easy Style - 28 Dicembre

Viaggio Passato: 28 December 2016

agra

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

28 Dicembre 2016    12 Giorni - 11 Notti

Vagabondo DOC

paolo-ranz

Paolo è un DOC con anni di esperienza alle spalle. La "malattia" del viaggio lo ha colpito in tenera età e lo ha portato a toccare tutti i continenti (più volte!). Preferisce i viaggi itineranti e intensi ma non disdegna il dolce e lento fluire...
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Irene D.

Irene D.

Un'altra domanda.... questo viaggio prevede l'estensione a Varanasi nel caso in cui ci fossero iscritti?

Mer 28/09/2016 - 22:17 Collegamento permanente

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alimnia

alimnia

come vedi i voli attualmente disponibili sono ottimi, per questo invito tutti gli interessati a questo viaggio di iscriversi appena possibile per poterli confermare...*clapping*;)

Per quanto riguarda l'estensione a Varanasi io sono disponibilissima a farla e anche per questa serve un numero minimo di partecipanti...allego qui il programma per tutti, leggetelo attentamente perchè è davvero strepitoso:

Chi prosegue il viaggio...

Chi prosegue il viaggio va a dormire a Gwalior.

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Giorno 12: Gwalior - Orcha (120 km - 3 ore)

Gwalior è una città spesso ignorata dal turismo. A torto secondo noi, perché invece è ricca di splendidi templi e di colossali statue-sculture jainiste del V secolo scolpite nella roccia. 
La città fu la culla di grandiose dinastie rajput e nel 1526 passò ai Moghul. Dopo vi arrivarono i Marathes e gli inglesi.  Oggi ci appare come una caotica cittadina circondata da un altipiano e dominata da un grande forte che si estende per 3 chilometri in lunghezza e 1 in larghezza. Già sulla rampa di accesso ci appaiono le prime statue janiste scolpite nella roccia. Centinaia (per la precisione 127) di giganti di pietra.
La Cittadella è davvero grande e comprende:
- il Man Mandir Palace. Costruito dal raja Man Singh tra il 1486 e il 1517 per farne la sua residenza. Una residenza a prova di attacco! E’ un vero e proprio nido d’aquila: la facciata si apre sul vuoto e sembra un prolungamento della montagna. Purtroppo però nei secoli qualche ladro ci è entrato, una volta incastonati nelle pareti c’erano diamanti e pietre preziose. Oggi… no. Osservate comunque l’ingegnoso sistema di “aria condizionata” delle sale estive.
- Teli-ka Mandir, un enorme (32 metri di altezza) monumento in pietra che divide gli archeologi sulla sua origine. Alcuni pensano che sia un santuario janista, altri che sia dedicato a Vishnu. Ma c’è una leggenda popolare che propone una terza ipotesi: questo sarebbe… un palazzo erotico. Fatto costruire da un imperatore in occasione delle sue nozze, doveva servire a ospitare gli sposi durante i primi 3 giorni di matrimonio. La tradizione allora prevedeva 3 giorni di segregazione per fare sesso con tanto di… personal trainer. Eh si, un istruttore si chiudeva con loro con un intenso programma: primo giorno: posizioni, secondo giorno: il marito doveva apprendere le tecniche per soddisfare la moglie, terzo giorno: la moglie doveva apprendere le tecniche per soddisfare il marito.
- Sasbahu, due templi dell’XI secolo dedicati a Vishnu. Lo stile ricorda molto quello janista di Ranakpur in Rajasthan.
- Madya Pradesh Archeological Museum, ricavato dal palazzo della favoriva di Man Singh
… e molte altre cose.

Proseguiamo poi il viaggio per Orcha, un tempo capitale della dinastia Bundela,  uno dei luoghi  cari  alla tradizione di Rama. 
Orcha è una cittadina tranquilla immersa nel verde, dove riposarsi le orecchie dai clacson. Il suo nome significa “nascosta”. Sembra quasi un paesotto e chi non lo sa si stupisce che un tempo sia stata la capitale della dinastia rajput dei Bundela.
Ma lo era! Fu fondata dal raja Rudra Pratap al principio del XVI secolo e i Bundela vi si trasferirono qualche anno dopo. Peccato solo che l’impero Moghul con in testa Shah Jahan (che ormai sta diventando protagonista di tutte le nostre storie) dopo averli appoggiati per una manciata di anni decise di spodestare i Bundela e saccheggiare Orchha, che cadde in disgrazia e fu ricoperta dalla foresta.
Pernottamento a Orchha.

Giorno 13: Orcha - Khajuraho (170 km - 3/4 ore)
Oggi chi si sveglia presto può fare una passeggiata all'alba sul fiume Betwa con il panorama dei decadenti, ma affascinanti, palazzi Bundela.
Visitiamo il Raj Mahal, il palazzo costruito da Maduhukar Shah, un chiaro esempio di architettura bundela: due semplici corti rettangolari attorno alle quali sorgono gli edifici a tre piani. Un tempo questo palazzo era pieno di arazzi e decori. Oggi si intravedono i resti delle piastrelle turchesi e degli affreschi nelle stanze reali. Nei sotterranei invece c’era una sorta di “sala del piacere” usata dal figlio di uno dei marajà per intrattenersi con olgettine dell’epoca. Ehm, è un ambiente architettonico che per noi italiani non rappresenta una sorpresa. Dalla cima del palazzo c’è un bel panorama sugli edifici circostanti e sulla campagna. Al tramonto è splendido.
Se ci va possiamo visitare anche le rovine del Rai Praveen Mahal, palazzo dove visse la poetessa Raj Praveen, che fu la favorita del raja Indramani. A quanto raccontano le leggende l'imperatore Akbar si invaghì di lei e la costrinse a raggiungerlo a Delhi. Ma la poetessa compose un testo che, parafrasato, diceva “solo cani e spazzini si accontentano di carne avvizzita” e Akbar capì che lei era fedele a Indramani e commosso la rimandò a Orchha. La struttura del palazzo, considerato una pietra miliare nella storia dell'architettura indiana, sintetizza meravigliosamente lo stile indo-islamico.

Poi con il nostro pulmino ci trasferiamo a Khajuraho, sarà un lungo viaggio attraverso la campagna. Arriviamo nel pomeriggio.

Il complesso di templi di Khajuraho è famoso in tutto il mondo per le sue sculture erotiche. Una fama che sminuisce parecchio l’importanza artistica di questo sito, ma che sicuramente diverte i viaggiatori più maliziosi. 
Khajuraho  è in realtà un luogo di culto e pellegrinaggio con raffinatissimi esempi di scultura indiana. Pensate solo che già intorno all'anno 1000 vantava la presenza di 85 templi attivi ed era frequentato da 50.000 pellegrini al giorno.

Notte a Khajuraho.

Giorno 14: Khajuraho - Varanasi (notte in treno)
Oggi abbiamo tutta la giornata per visitare con calma i templi.
Quello di Khajuraho è uno dei complessi più famosi dell'architettura indo-ariana di stile Nagara. Degli 85 templi edificati tra il 950 e il 1050 d.C. oggi ne restano una ventina. Scoperti nella giungla dagli Inglesi nel 1840, i templi cominciarono ad essere restaurati solo agli inizi del '900. La loro costruzione si deve ai sovrani rajput Chandela. La dinastia raggiunse il massimo splendore con il re Dhanga ( 950 - 1008 ) e sopravvisse prospera fino al 1202, quando le prime incursioni musulmane ne minarono la potenza. Il prestigio della dinastia Chandela  andò poi via via scemando fino all'annessione dei territori al Sultanato di Delhi nel 1310. 
I templi di Khajuraho, per la maggior parte in arenaria, sono disseminati in uno spazio aperto e su ampie piattaforme, spesso con quattro tempietti angolari. Sono caratterizzati tutti da un alto basamento a elaborate modanature che ne sottolineano lo slancio verticale. 
Seguendo la collocazione geografica il complesso di Khajuraho si divide in due settori, il più importante dei quali è quello occidentale che include i templi di:
- Varaha, ovvero il terzo avatar di Vishnu, lo riconoscerete perché ha le sembianze di un cinghiale
- Lakshmana, il tempio più famoso, con il fregio che gira tutto intorno al tempio rappresentando una serie di spassosissime scenette erotiche che hanno come protagonisti uomini, dei e animali. Ammiratele in tutte la loro sconcezza ma non dimenticate che l’erotismo presso le popolazioni indù è una cosa molto seria!
- Kandariya, dedicato a shiva, ha una shikhara (= torre) alta più di 30 metri e alcune sculture erotiche diventate famose, per esempio quella in cui un uomo soddisfa tre donne (forse nei suoi sogni?).
E poi ancora i templi di Jagadamba, Chitragupta, Pratapeshvara, Vishvanatha…

In serata prendiamo il treno notturno che ci porterà a Varanasi. Eh si, abbiamo deciso di provare pure l'avventura del treno notturno in India, in questo modo guadagnamo qualche ora in più a Khajuraho e la mattina dopo saremo già  pronti per cominciare le nostre visite. Sul treno si dorme in cuccette da 3 posti. Lenzuola e coperte sono fornite, ma se volte potete portarvi il vostro  sacco a pelo. 

Chi volesse farsi il viaggio in comodità può sempre prendere il volo aereo, che dura 1 h, ma va pagato a parte. Per chi viaggi in aereo c'è un supplemento di 80 euro + il costo del biglietto da quotare al momento della richiesta.

Giorno 15: Varanasi  - Sarnath - Varanasi
Arriviamo a Varanasi verso le 11 del mattino. 
Varanasi è la città più sacra all'Induismo. Non offre monumenti architettonici spettacolari, ma è essa stessa IL monumento, un monumento unico all'essenza dell'India.
Il suo nome era originariamente, al tempo dei Veda, Kashi. Divenne poi Varanasi, nome sanscrito. L’etimologia è incerta ma si pensa derivi dal fiume Varuna che scorre a nord e dall'Assi che scorre a sud.  Nel sec. XVIII si chiamò invece Muḥammadābād. E Benares cos’è? Niente, a quanto pare solo una deformazione creata dagli colonizzatori inglesi che non sapevano pronunciare il nome Varanasi.

Oggi andiamo a Sarnath, luogo ove Siddharta Gautama (Buddha) pronunciò il primo sermone davanti ai suoi 5 discepoli. Il Dhamek Stupa è perciò uno degli  stupa buddhisti più famosi al mondo.

In ogni caso saremo a Varanasi in tempo per la cerimonia del tramonto sul Gange. 
Dopo molta strada e tante persone conosciute siamo arrivati all’epilogo del nostro vagare per l’India del nord. Sotto una fitta nebbia ci appaiono il Gange e gli antichi palazzi che vi si affacciano. 
Epilogo è una parola azzeccata per questo posto. E’ qui che ogni indiano vorrebbe finire i suoi giorni: aspettare la morte sulle rive del grande fiume e, una volta arrivata, essere sicuro che le sue spoglie parteciperanno alla grande catena di montaggio delle cremazioni sui ghat, le scalinate sul Gange.
Al tramonto, all'ora della Puja, il fuoco e la luce vengono offerti al fiume tra canti, conchiglie suonate, cimbali, mantra e migliaia di offerte votive luminose che fluttuano sulle acque.
Notte a Varanasi.

Giorno 16: Varanasi/Delhi o... Calcutta

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Escursione in barca all'alba sul Gange con cerimonie del mattino e abluzioni.

Oggi ci sono due cose importantissime da vedere: le abluzioni mattutine e le cremazioni. Entrambe sono sul Gange. Prenderemo una barca per avere un punto di vista migliore e più discreto sulla vita, e sulla morte, presenti in questo luogo.
Un milione di pellegrini visita Varanasi ogni anno. E’ una delle sette città sacre dell'Induismo e anche un importante luogo di culto per il Jainismo. Sono oltre 50mila i brahmini che vi risiedono permanentemente. Ci vuole uno stomaco forte per visitare Varanasi e orientarsi attraverso i vicoli oscuri del quartiere antico gremiti di venditori di offerte, di pellegrini e di gente che semplicemente aspetta il suo turno di morire.
Perché la morte?
Si crede che chiunque muoia nel territorio compreso oggi dalla Panch Koshi Road, una strada a Nord del fiume Varuna, passi direttamente al regno dei cieli liberandosi dal ciclo delle rinascite. Il pellegrinaggio ortodosso prevede un lungo cammino che percorre prima la riva del Gange partendo dal Manikarnika Ghats - tra i più importanti per le cremazioni - fino al Assi Ghats, per poi compiere un ampio semicerchio intorno alla città, in totale 58 Km, e ritornare al Gange. Generalmente si impiegano sei giorni per compiere il percorso che è intervallato da santuari, ricoveri e villaggi attrezzati per l'ospitalità.
Tutto quello che abbiamo osservato in India, il marasma di contraddizioni, suoni, odori, lotte, frenesie, differenze… tutto finisce qui. E quel fiume umano formato da un miliardo di corpi e ignorato dal resto del mondo, sembra scorrere compatto verso una meta comune: la morte a Varanasi.
Si arriva qui e si attende la morte, e la reincarnazione; nella speranza di una vita futura migliore di questa. Migliore di questa.
E aspettando ci si bagna nel fiume sacro, il Ganga, secondo la leggenda purissimo e secondo i rilievi dei chimici uno dei fiumi più inquinati della terra. Fogne, residui industriali, cadaveri mal cremati o non cremati affatto, tutto finisce in quest’acqua. Il livello dei batteri fecali è fino a 300 volte più alto del limite consentito.
Però qui si fanno le abluzioni ogni mattina e la vita scorre lenta sui gath, le scalinate che affacciano sul fiume. All'alba si fanno riti al sole nascente e al tramonto il fuoco e la luce vengono offerti al fiume. Questi ghat un tempo erano sovrastati da sontuosi palazzi.  

Lungo i principali ghat, i pellegrini recitano un mantra sacro, si immergono per tre volte consecutive e poi bevono una sorsata d’acqua del Gange, tutte le mattine.
La gerarchia delle caste è particolarmente evidente. Gli ombrelloni servono anche per ripararsi dal sole ma la loro funzione primaria è quella di indicare la postazione delle famiglie di bramini, la casta superiore. Sotto grandi parasole bianchi i sacerdoti, gli astrologhi e gli indovini prestano servizio per i credenti, impartendo mantra e responsi, officiando riti e intercedendo con le divinità, mentre centinaia di Sadhu meditano praticando yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica.
I paria, gli intoccabili, lavorano senza sosta lavando vestiti nel fiume. Per tradizione gli toccano i compiti più impuri, come la rimozione di rifiuti e animali morti. Ma qualcosa sta lentamente migliorando anche per loro. Si dice che l’uomo più ricco di Varanasi sia un intoccabile, quello che vende la legna per le cremazioni.
C’è anche un ghat riservato alle signore. Le donne sono escluse da buona parte della vita sociale, per esempio non possono partecipare ai funerali; si metterebbero a piangere e attorno al morto non deve esserci dolore ma la gioia per la sua futura reincarnazione. Neanche le macchine fotografiche sono ammesse davanti ai roghi, e noi le spegniamo. Non vi raccontiamo qui come avviene il rito della cremazione, con la parola scritta è impossibile da descrivere.

Per coloro che scelgono di concludere qui il viaggio la giornata prosegue con il volo Varanasi/Delhi, dove trascorreranno la notte. Volo di rientro per l'italia il giorno 17.



Gio 29/09/2016 - 08:46 Collegamento permanente

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Marisa57

Marisa57

ciao milena, ciao elvy... sono molto interessata a questa partenza... parliamone.... oltretutto elvy è stata la mia grande compagna di stanza per il miuo primo viaggio vagabondo....mi organizzo un po'...intanto un saluto

Dom 02/10/2016 - 13:16 Collegamento permanente

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alimnia

alimnia

ma io vi consiglio di cominciare a iscrivervi perché questo viaggio partirà di sicuro e per esperienza vi dico che appena qualcuno comincerà ad iscriversi poi rischia di completarsi molto in fretta e rischiate di trovarlo full... a Elvy è già successo... Vero carissima?!?

buona domenica a tutti!!!

Dom 02/10/2016 - 17:32 Collegamento permanente

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alimnia

alimnia

se hai bisogno di maggiori informazioni chiedimi pure!!!

ciaooooo

Sab 08/10/2016 - 23:24 Collegamento permanente

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Marisa57

Marisa57

...qualcuno doveva pur iniziare....ciao Milena...oggi inizierò andando a comprare una guida....buona domenica

Dom 09/10/2016 - 12:21 Collegamento permanente

Ciao, anch'io sono molto interessata al viaggio, volevo sapere come funziona con il visto? quanto tempo si impiega per averlo?

Dom 09/10/2016 - 12:31 Collegamento permanente

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Lucaez

Lucaez

Ciao a Tutti, sono Luca dalla provincia di Piacenza, molto interessato al viaggio, anch'io con partena da Milano e estensione a Varanasi, per favore, desideravo sapere qual'è il numero minimo perchè sia confermato e quando scadono le iscrizioni?

Grazie, ciao

 

Lun 10/10/2016 - 09:17 Collegamento permanente

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alimnia

alimnia

benvenuta alla prima iscritta!!!

evvivaaaaa*yahoo* *clapping**clapping**clapping*

Lun 10/10/2016 - 15:14 Collegamento permanente

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