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Taklamakan oasi partenza 7 settembre ritorno 27

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Il tour è leggermente diverso da quello pubblicato....

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"Taklamakan oasi"

L'itinerario base si snoda su due rami della via della seta: quello che da Kashgar si dirige verso sud passando per Hotan, Minfeng e Qiemo, e quello settentrionale che lasciata Kashgar passa per Aksu, Kuqa, Korla e Turfan. I due rami dell'antica via carovaniera si riuniscono a Dunhuang (nella regione del Gangsu) prima di inoltrarsi verso oriente. Ed è proprio questa località, Dunhuang, con le stupende grotte di Mogao che rappresenta il logico completamento del viaggio. I paesaggi e gli ambienti che si incontrano sono sostanzialmente omogenei, con l'eccezione della punta al lago Karakul e il Muz Tag Ata. Soprattutto nella parte più meridionale del percorso i resti delle città non sono particolarmente spettacolari ma, a saperli leggere, suscitano emozioni e suggestioni. Per concludere non si tratta di un viaggio di facile lettura; richiede una buona preparazione storico-etnografica e un certo impegno per ricercare quegli incontri che questo angolo di mondo può offrire.
Una serie di coincidenze aeree dall’Italia a Urumqi (capitale dello stato dello Xinijang). A Urumqi ci sarà il nostro bus prenotato dall’Italia che ci accompagnerà per tutto il percorso. Da Urumqi a Turfan, 'perla lucente' del Taklamakan, una delle oasi più suggestive della Via della Seta, adagiata sulle pendici dei Monti di Fiamme, verde di alberi e di vigneti, resa fertile da un antico e ingegnoso sistema di canali sotterranei i 'karez' che convogliano le acque di monti innevati e distanti. A Turfan dedicheremo 3 o 4 giorni e visiteremo le antiche città di Jaoe e Gaogochang, i Monti di Fiamme, le grotte buddiste di Bezelik, le Tombe di Astana, il minareto di Emin e ci porteremo fino alla valle di Tuyu e nel suo mazar. Da Turfan a Kuga; oasi tra le più antiche e importanti, ufficialmente 'parzialmente' chiusa al turismo, in realtà aperta, ma poco frequentata da turisti, 3 o 4 giorni sono appena sufficienti per una visita ai luoghi più interessanti: le grotte dei Mille Buddha a Kizil che contengono alcuni dei migliori esempi di arte buddista dell’Asia centrale. I dipinti murali più antichi mostrano l’influsso del Gandara. Le rovine di Subashi, antica capitale, divisa in due dal fiume; le Grotte di Kumtura, un gruppo di 112 grotte dal III al XIV-X secolo; la Torre di segnalazione a Gaha, vicino alle omonime grotte, in ottimo stato di conservazione, sullo scenario della 'Gola dell’acqua salata'. Il Monastero di Zhaogly. Infine una visita all’oasi senza dimenticare che Kuga ha il mercato settimanale secondo solo a quelli di Kashgar e Kotan nello Xinjiang. Attraverso paesaggi avvincenti giungeremo a Kashgar, millenario crocevia commerciale e carovaniero, ancor oggi il più importante dell’Asia Centrale, che offre testimonianze di antichi mestieri e un mercato della domenica tra i più suggestivi. Da Kashgar faremo un’escursione sul Lago Karakul per un breve trekking di due giorni alle pendici del Muztagata. Tornati a Kashgar ci dirigeremo verso le piste meridionali del Taklamakan. La prima importante oasi che incontreremo è Yarkland (o Scache), di notevole interesse il mazar con alcuni mausolei in stile iranico. Da Scache a Hotan (chiamata anche Hetian o Hotan), famosa per la giada e la seta, straordinari il mercato (il più grande dello Xinjiang assieme a quello di Kashgar), la grande Moschea e i siti archeologici. Raggiungeremo in pieno deserto lo stupa di Rawak Akspil che si erge imponente tra le dune (escursione molto costosa perchè comporta il noleggio di 4x4 e un trek di 5 km). L’antica città carovaniera di Melikawak con l’attiguo sito archeologico in uno scenario fantastico, contornato da maestose montagne e dal fiume di Giada bianca. Da Hotan a Minfeng (o Niyia), una delle oasi più misteriose ed antiche; nelle immediate vicinanze c’è il Mazar situato su una collinetta ai piedi delle grandi dorsali di dune che costeggiano la strada. Da Minfeng a Qiemo, una delle oasi più isolate, dove visiteremo l’antico insediamento con la vicina necropoli e le fattorie ottocentesche, testimonianze storiche di grande interesse. Da Qiemo rientriamo ad Urumqi, l’avventura finirà nell’interessantissimo museo etnografico. Poi il volo per l’Italia.

Mer 27/07/2011 - 14:50 Collegamento permanente

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