Africa Selvaggia

Sono appena tornato dalla Namibia e dalle Mauritius e ho letto velocemente tutti questi messaggi e vorrei fare due considerazioni:

1) Viaggiare da soli, con AM o con altri gruppi organizzati è una scelta soggettiva e quindi va rispettata e onorata nel bene e nel male

2) Ho viaggiato abbastanza, iniziando con gruppi organizzati, ma ora non apprezzo il viaggiare con degli sconosciuti, semplicemente perché ho un carattere difficile e sono consapevole di trovare persone che possono essere difficili come me, anche se ogni persona non conosciuta è una perdita di esperienza personale. Conosco i miei limiti e non vorrei convivere per molti giorni con i limiti dei capigruppo o dei compagni di viaggio peggiori dei miei. Anche perché le regole sono chiare, uno solo deve decidere sentito il parere degli altri e tutti devono condividere, anche se non sono d'accordo, la scelta e quindi ho scelto semplicemente di decidere da me stesso cosa fare ed eventualmente di sbagliare da solo senza coinvolgere altri. Ho semplicemente scelto la mia strada

3) La Namibia l'ho visitata con mia moglie, eravamo soli, e ci siamo fatti aiutare solo per fissare le notti nei lodge, l'auto e l'aereo. Per il resto, i 3.500 Km li abbiamo fatti come volevamo, con i nostri ritmi e partendo quando più ci piaceva

4) La libertà nel viaggiare è importante, ma alcuni la antepongono alla compagnia (anche in 2 ci si sente a volte soli e si cercano altre persone nei lodge per fare due chiacchere) o alla sicurezza (quando per la mia inesperienza con i fuoristrada mi sono insabbiato, abbiamo aspettato 2 ore che qualcuno riuscisse a liberarmi il 4x4). Anche questa è una questione di scelta

4) Dal questo viaggio ho capito molte cose: innanzitutto le persone (lavoro con dei ragazzi di colore e oggi posso dire che li capisco meglio), ho apprezzato la fierezza e la serenità dei popoli che ho incontrato, poi sono stato sedotto da questi paesaggi mozzafiato tanto da volerci a breve tornare

5) A volte mi sono sentito in imbarazzo, quando fotografavo la povertà dignitosa di alcuni di loro (Himba o altri villaggi lungo la polverosa strada), sempre chiedendone il permesso, senza trattarli da fenomeni da baraccone , anche se poi la linea di confine è sottile e vicina,

6) Guardandoli mi sono chiesto se poi non stanno meglio di me

7) Certamente li ho rispettati il più possibile anche se poi comunque eravamo in viaggio attraverso un paese che appartiene a loro e non certo a noi



Ho scritto velocemente alcuni spunti di riflessione e chiudo affermando solo che in gruppo o da soli le scelte sulla modalità del viaggio vanno onorate, prima, durante e dopo il viaggio, dissavventure ce ne sono, ma è uno dei principali ingredienti di un viaggio, e se non vi è piaciuto il vostro viaggio, provate un'altra formula, finché troverete la vostra strada...



Un buon viaggio a tutti

Lucio