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Un classico (per noi laziali) ... Canale Monterano

 

Dopo le fatiche di sabato scorso, eccomi a proporvi una escursione facile facile giusto per rimanere allenati. Canale Monterano. Un pò di storia...

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La presenza di numerose caverne naturali ed artificiali (Greppa dei Falchi e lungo le valli del Bicione e del Mignone), ed il rinvenimento nel comprensorio monteranese di reperti archeologici dell’uomo dell’età della pietra (lame di selce, punte di frecce), testimoniano una frequentazione umana preistorica, favorita dalla presenza di boschi ricchi di fauna, di innumerevoli differenziati torrenti, fiumi e fossi, che in tutto il corso dell’anno, alternativamente, assicuravano un consistente fabbisogno idrico. Non risultano condotti a termine sistematici studi sui periodi della pietra, paleolitico e neolitico, quantomeno non noti, perché non ancora pubblicati, disponiamo invece di maggiori certezze di presenza umana del periodo appenninico e delle età del rame.

Monterano, è stata distrutta nel 1800 ad opera degli invasori francesi, senza alcuna pietà, motivazione nota e plausibile. Circolano varie ipotesi sull’increscioso fatto, ma io accredito di più quella che ritiene gli agricoltori tolfetani esserne la causa, a cui i monteranesi non consentirono di macinare grano nella Mola di Ceccarelli sul Mignone. Investirono questi, dopo il rifiuto, i militari francesi, che avevano comando sul territorio, paventando loro l’interruzione della somministrazione del pane quotidiano, che gli invasori pretendevano gratuita, quale diritto di conquista. La distruzione della cittadina fu quasi letale. Dapprima colpita dall’artiglieria posta sul colle della Madonnella-Greppa dei Falchi, di seguito i francesi sono passati al saccheggio di ogni cosa di pregio, comprese opere d’arte, e poi a demolire le case superstiti, con cariche di dinamite.

Il Colle frequentato fin dalla civiltà appenninica, potrebbe riservare interessanti sorprese archeologiche. In particolare reperti del periodo etrusco si potrebbero rinvenire sotto i ruderi delle abitazioni. Non risultano effettuati scavi negli strati di umus, appartenenti a quel periodo nella vasta piazza al centro del pianoro, ove sorgevano le abitazioni.

La città poggia su un altipiano di tufo difeso naturalmente su tre lati. Classica disposizione dei centri etruschi. Era raggiungibile attraverso quattro porte urbiche tuttora evidenti. Le tombe erano poste sul perimetro della città, nella parte alta c’era una vasta acropoli, ove è stato edificato il palazzo baronale, mentre sicuramente erano presenti almeno due templi, costruiti ove sono ubicate la cattedrale altomedievale di S.Maria e la chiesa di S. Bonaventura.

L’economia fondamentalmente agricola e pastorale, consentiva un discreto commercio con i vicini centri minerari, attraverso alcune strade: la Via Clodia principalmente, mentre altre due che si dipartivano verso ovest raggiungevano Cere e Tulfa. Lungo le rocce scoscese, gli etruschi, avevano realizzato vari sentieri di rapida evacuazione e di non facile identificazione.

Le porte urbiche, almeno quattro, erano ben controllabili e scendevano in “tagliate” od erano protette da imponenti mura di difesa (porta Romana, Porta gradella per raggiungere il passo del Canalicchio ed il tratto medio del Mignone, del Cavone e Porta Ovest per il corso del Bicione, e di accesso alla valle del Mignone)

Al periodo etrusco segue un periodo di lento abbandono della città, che la dominazione romana, con il diffondersi del latifondismo causò. Intorno al IV secolo d. C., le invasioni di popolazioni germaniche spingono il vescovo e gli abitanti della prossima Forum Clodii, ad abbandonare la propria città per portarsi sul colle monteranense, luogo sicuro ove rifugiarsi. Vennero sistemate le preesistenti vie di comunicazione, presumibilmente costruito l’acquedotto, edificate le abitazioni e le chiese sulle strutture etrusche, sistemata una sede vescovile e costruita la cattedrale di S. Maria. Nel 1597 Papa Clemente VII, in viaggio per Bracciano da Allumiere, percorrendo a cavallo una strada ora scomparsa, così descrisse la sua avventura: “ … cavalcando per chine scoscese, passato il Mignone, che con chiare acque attraversa quelle montagne, entrammo nel vago e dilettevole paese di Monterano, famoso per gli ottimi vini (alicante), verdeggiante per gli spessi e foltissimi grani …”.

Nella Diocesi monteranense, in base ai concili romani risultano essersi alternati i seguenti vescovi:

Reparato 649

Esilarato 680

Opportuno 721

Donno 761

Bono 769*

Teodosio 826*

Teodoro 853

Floro I 869*

Floro II ----

Giovanni I 964*

Martino 967

Giovanni II 998

L’ultimo vescovo è risultato Giovanni II (998), nell’anno 1000 la diocesi di Monterano passa sotto quella di Sutri, ma risultato indecifrabili (n.d.r.) alcune date su riportate, contrassegnate con l’asterisco, che presuppongono periodi di vescovado ben superiori a cinquanta anni. Ma potrebbe trattarsi di errori di trascrizione degli amanuensi oppure, nell’ambito di un trascurabile nepotismo, attribuzioni di nomine a minori, parenti stretti del papa o di altri alti prelati, cosa resto più volte verificatasi.

Emilio Bonaventura Altieri, papa Clemente X, al soglio pontificio nel 1670, acquistò i feudi di Monterano, Oriolo e Viano (Veiano), fece eseguire molti lavori in Monterano, giovandosi del migliore artefice del Barocco romano, Gianlorenzo Bernini. L’architetto progettò la chiesa ed il convento di S. Bonaventura, la fontana ottagonale e riordinò mirabilmente la facciata del palazzo baronale: torri collegate da una loggia a sei arcate e cascata del Leone.

Mentre in seguito venne edificata la piccola chiesa di S. Rocco, a fianco del palazzo baronale, dedicata al Santo dopo che in paese venne sconfitta una violenta epidemia di peste. Ed è noto che il Santo è il protettore dei pellegrini, degli appestati e più in generale dei contagiati, dei farmacisti e dei becchini, in alcuni luoghi anche dei lavoratori delle pelli e, per finire, dei nostri più fedeli amici a quattro zampe, i cani.

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Un link di una bella escursione con ottime foto: http://www.trekking-tiburzi.it/New_Galleria/Can-Monterano_09/Can_Monterano-Nv0901.html

 

Il link della riserva naturale di canale monterano http://www.monteranoriserva.it/

 

Per l'appuntamento direi alle 08:30 con partenza alle 09:00 nel parcheggio della stazione della fm3 / fr3 di ipogeo degli ottavi. Tale stazione si trova esattamente all'uscita Trionfale del GRA (dopo via cassia per chi proviene da tiburtina e dopo via casal del marmo per chi viene dall'eur.

 

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ARTICOLO DI

Luca Anam

Luca Anam

si è stata una bella giornata e bello il posto. finalmente ho conosciuto la reggia di don bastiano!

 

 

Dom 27/02/2011 - 00:24 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

clionera27

clionera27

...era una crostata alla marmellata...ed è già FINITA!  :lol:

sai durante tutto il we a casa mi sono ritrovata a camminare spesso...verso la cucina!!!

ma da oggi dieta, niente più febbre e speriamo che sto mal di gola passi in fretta.

A presto!!!!

Lun 28/02/2011 - 10:06 Collegamento permanente

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