Brasile Freak Style
13 Giorni - 12 Notti

29 Dicembre 2015

Viaggio passato

Brasile Freak Style - 29 Dicembre

Viaggio Passato: 29 December 2015

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

29 Dicembre 2015    13 Giorni - 12 Notti

Questo è il forum del viaggio Brasile Freak Style dal 29 dicembre al 10 gennaio 2015. Capodanno a Rio!

Con il Vagabondo DOC Sergio Callitrix

Sergio è un toscano giramondo che quando non è in giro lavora a Firenze nella pubblica amministrazione. Laureato in scienze naturali, antropologo e psicologo mancato, parla inglese, spagnolo, francese, un po’ di tedesco e si sta dedicando al portoghese.
Viaggia di preferenza freak: zaino, piedi e mezzi pubblici. In questo stile ha passato 6 mesi in Asia in solitaria e conosce bene anche l’America latina. Non disdegna il trekking e l’on the road nei grandi spazi di Canada, Usa e Patagonia.
Ama le serate con gli amici, i concerti rock, il fumetto, l’arte di strada e la cultura pop. E’ un podista, sempre contento quando può fare una corsa in compagnia. E’ nottambulo e adora fare tardi girando per i locali o chiacchierando davanti a una birra.

Elenco Iscritti

Simona Imo - da Roma - cerca compagna di stanza
Elisabetta elsa - da Roma - con Fortunata
Fortunata Rituzza - da Roma - con Elisabetta
Simona Simona.Santoro1992 - da Roma - cerca compagna di stanza
Anita Anita23 - da Roma - cerca compagna di stanza
Francesca  Francesca ZD - da Roma - cerca compagna di stanza

Il DOC Sergio callitrix - da Roma - cerca compagno di stanza

Piano Voli

Da Roma Fiumicino (TAP)

TP 843 G 29DEC   FCOLIS   1900 2110 
TP 073 G 29DEC  LISGIG   2325 0725 +1  
TP 024 G 09JAN  SSALIS   2355 1110 +1  
TP 842 G 10JAN  LISFCO  1420 1815

Quota

2400 Euro (inclusi voli internazionali e interni e supplemento altissima stagione)

Chi si è iscritto prima del 30 settembre ha avuto uno sconto di 100 Euro

Programma indicativo

Giorno 1 - 29 dicembre
Partiamo la sera dall'Italia. Notte in volo.
 
Giorno 2 30 dicembre
Posate le valigie, iniziamo a conoscere Rio partendo dai suoi quartieri più famosi: Copacabana e Ipanema. Il modo migliore per farlo è prendere una bici e gironzolare per la pista ciclabile che scorre sul lungo mare. Poco oltre Ipanema possiamo arrivare alla Lagoa Rodrigo de Freitas ( sì un vero e proprio lago all'interno della città).
Le spiagge di Rio sembrano delle palestre a cielo aperto: c'è sempre qualcuno che corre, pedala, cammina, gioca a beach volley, fa surf. Ci uniamo a loro con le dovute pause per goderci i diversi panorami che si apriranno davanti ai nostri occhi. Chi non ha voglia di pedalare, può farsi una passeggiata sul lungo mare fino a scegliere il punto migliore dove stendere il proprio pareo e godersi il sole e il dolce far niente.

Verso l'ora di pranzo ci spostiamo al quartiere Urca per salire sul teleferico del Pao de Açùcar. Da quassù si vede l'intera baia di Guanabara, che è davvero gigantesca! Infatti, i portoghesi quando arrivarono la prima volta qui, fecero un errore clamoroso: pensavano che la baia fosse un fiume e chiamarono la nuova città "Rio de Janeiro", fiume di gennaio.

imageScesi dal Pao de açùcar, andiamo a Santa Teresa, un quartiere popolare che conserva bene il suo passato coloniale. Le casette basse e i san pietrini contrastano con i grattaceli che si scorgono in lontanza nel centro di Rio. Sembra un paese, un'isola felice, autentica e piacevolemnte fuori dal tempo all'interno di una delle metropoli più grandi del Sudamerica. Qui non ci sono vere e proprie attrazioni da vedere, SANTA TERESA è UN'ATMOSFERA DA VIVERE. Ci si viene per vagabondare per le strade, parlare con le persone, respirare vita di quartiere e bere e mangiucchiare tra un bar e l'altro. La domenica l'atmosfera è particolarmente animata ed è facile ritrovarsi ospiti di una festa in piazza.

Giorno 3 - 31 dicembre
Oggi ci giriamo il centro di Rio e vediamo:
 
- il theatro municipal e la sua cupola dorata; 
- gli archi da Lapa, i resti di un antico acquedotto costruito dai portoghesi; 
- la cattedrale di Rio con la sua strana forma;
- Non ci faremo sfuggire il casino del mercato Sahara, dove si può comprare praticamente di tutto, e un pasticcino alla storica confeitaria Colombo
- Le escadarias Selaròn e le sue maioliche colorate, opera di un artista cileno che si è innamorato di Rio, Selaròn appunto, che ha voluto farle un regalo e in pochi anni è già simbolo della città.

In serata ci spostiamo a Copacabana per goderci il capodanno più famoso del mondo.

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Giorno 4 - 1° gennaio
Stamattina presto saliamo sul Corcovado, dove si trova una delle attrazioni più famose del Brasile: il Cristo Redentore. Da quassù abbracciamo con gli occhi tutta la città. Ecco, oggi non avremo più dubbi sul perchè Rio venga soprannominata "Cidade Maravilhosa"(città meravigliosa).
Torniamo in hotel per prendere le nostre valigie perchè la nostra ultima sera a Rio la passeremo in una favela! Rio è una realtà complessa e per conoscerla a fondo noi di Vagabondo crediamo che sia necessario, dopo aver visto i posti più belli della città, vedere anche come vivono più del 20% dei suoi abitanti. Dimenticate lo stereotipo della bidonville sporca e pericolosa. Le cose sono molto cambiate e i posti dove vi porteremo sono molto sicuri. Ci viene a prendere il nostro amico Zezinho, che ci accompagnerà a conoscere la favela di Rocinha dove lui è nato, cresciuto e dove tuttora vive. Ci lasciano sulla cima della collina dove si estende Rocinha e scendiamo a piedi facendoci raccontare come ci si vive, la storia delle favelas, salutando i suoi abitanti, fermandoci per un caffè nel bar del quartiere, guardando il panorama che si apre qua e là. Una parte dei soldi che paghiamo per questo tour serve a finaziare la scuola di dj per i ragazzi di Rocinha. Un modo divertente e coinvolgente per tenerli lontani dalla strada. 
Ci spostiamo nel nostro Hostel che invece si trova al Vidigal, un'altra grande favela di Rio. Ha stanze doppie e triple, alcune con bagno privato e alcune senza, alcune con letto a castello, altre con vista sull'oceano. Ci cuciniamo un bel barbecue con vista sulle luci della ricca zona sud di Rio e ci confrontiamo su quello che abbiamo visto e vissuto fin'ora. L'hostel finanzia una ONG locale che si occupa di fare corsi di formazione per gli abitanti del Vidigal.
Giorno 5 - 2 gennaio
imageOggi salutiamo Rio e voliamo verso sud per andare alle Cascate de Iguaçù. Patrimonio dell'Unesco, considerate una delle 7 meraviglie naturalistiche. Il nostro volo parte la mattina presto e arriviamo a destinazione nel primo pomeriggio. Non perdiamo tempo e andiamo a vedere subito il lato brasiliano del parco de Iguaçù. Percorriamo un sentiero di un chilometro circa ed eccoci al primo belvedere: le cascate si aprono ad anfiteatro davanti i nostri occhi! Proseguiamo il sentiero e saliamo su una passerella sull'acqua e arriviamo sotto il salto Uniòn, nel bel mezzo della Garganta del Diablo, dove saremo avvolti da un nube di vapore acqueo (portarsi l'impermeabile è indispensabile!). Proseguiamo il percorso, la nostra ultima tappa è la torre di osservazione dell'Espaço Naipi. 
Torniamo in posada a riposarci per il giorno dopo.
Giorno 6 - 3 gennaio
Oggi attraversiamo il ponte dell'amicizia, che collega Brasile e Argentina, ci mettono un altro timbro sul passaporto e siamo pronti a dedicare l'intera giornata al lato argentino del parco de Iguaçù. Percorriamo un breve sentiero in mezzo alla foresta e saliamo sul trenino ecologico che ci porterà all'ingresso di due circuiti:
- Circuito superiore, da dove vediamo le cascate da una posizione rialzata, passeggiando sulle diverse passerelle;
- Circuito inferiore, che ci permette di vedere le cascate da sotto, fino quasi ad immergerci dentro.

Alla fine del circuito inferiore saliamo sul gommone e raggiungiamo l'isla di San Marìn, ai piedi delle cascate, per goderci lo spettaccolo da un'altra prospttiva ancora.
Bè, inutile dire che ci serve un'impermeabile per questa giornata. Perfetti quelli a poncho che oltre a proteggere voi, proteggeranno anche i vostri zainetti. Almeno che non vogliate fare come i brasiliani... che si mettono in costume!

Giorno 7 - 4 gennaio
Risaliamo sull'aereo e arriviamo a Salvador, la capitale nera del Brasile. Appena uscite dall'aeroporto, tenete bene gli occhi aperti e ricordatevi di guardare fuori dal finestrino. Questo angolo di Brasile comincia a stupirvi dal primo momento, infatti la strada che collega l'aeroporto alla città è particolarmente suggestiva con bamboo altissimi su entrambi i lati che formano una sorta di tunnel verde. 
Prendiamo le stanze nella nostra pousada e abbiamo tempo libero per iniziare a gironzolare per Salvador. A cena iniziamo a provare la celebre cucina baiana, dalla forte influenza africana. Olio di dende, gamberi secchi, latte di cocco, erbe aromatiche e pesce fresco sono gli ingredienti base dei piatti principali.

Stasera andiamo a vederci lo spettaccolo di danze tradizionali del Balè folclorico di Bahia, che ogni sera si esibisce alle 20 nel Teatro Miguel Santana al Pelourinho. 50 minuti che voleranno via e vi lascieranno addosso una voglia matta di sapere tutto quello che c'è da sapere sugli Orixàs, la capoeira e questo universo a sè che è la cultura Baiana.

Giorno 8: 5 gennaio

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Scarpe comode e si parte per la visita della città.

- La Città Alta
La prima tappa è il Largo do Pelourinho, il cuore della città alta. Qui tutto è simpatico e colorato: gli edifici e le persone. Ma questa piazza nasconde un passato molto amaro: qui venivano legati e frustati, a volte fino alla morte, gli schiavi colpevoli di aver cercato di scappare dai propri padroni. Una punizione esemplare, eseguita in pubblica piazza, ai quali i ricchi signori dello zucchero assistevano dai balconi delle proprie ville. Il presente ora è (fortunatamente!) molto allegro: la piazza è animata da gruppi di percussionisti, capoeristi e bahiane nei loro costumi tradizionali. 
Se avete letto i libri di Jorge Amado (se non lo avete fatto, fatelo prima di partire), vale la pena dare un'occhiata al museo dedicato a lui che si trova proprio sulla piazza.
Visiteremo la chiesa di San Francisco, una delle più belle chiese brasiliane e poi il Museo Afro-Brasileiro dove approfondiremo l'incontro con la religione sincretica del Candomblè, dove ad ogni santo cristiano corrisponde una divinità animista. Una religione perfettamente a metà tra cristianesimo e animismo, frutto dell'escomatage messo in atto dagli schiavi, che non ne volevano sapere di abbandonare le proprie credenze e ingannavano i loro padroni pregando in chiese cristiane ma in realtà adorando i propri dei. Mi raccomando, in questo museo, non perdetevi per nulla al mondo la sala con i pannelli in legno dello scultore argentino Carybè!

Prendiamo l'ascensore Lacerda e in pochi secondi siamo nella città bassa.

- La Città Baixa
Andiamo al tradizionale e variopinto Mercato Modelo che è carico di colori e odori, dove si possono incontrare una grande varietà di cibi, oggetti artigianali, articoli religiosi legati al Candomblé e soprattutto dove si entra in contatto con la vera anima di Bahia, espressione della cultura africana che ha caratterizzato la storia di questa città in maniera molto forte.
Prendiamo l'autobus e ci spostiamo alla Igresia NS do Bomfim, luogo di culto per tutti i bahiani. La sacrestia a destra dell'altare è tappezzata da ex voto. L'impatto può essere un po' macabro con tutte quelle mani e gambe di cera che vi penzolano sulla testa ma è interessante per capire la forte devozione dei baianos al Senhor do Bonfim. La chiesa è famosa sopratutto per il rituale delle fitinhas: nastrini da legare al polso con tre nodi, un nodo per ogni desiderio da esaudire. Anche le cancellate della chiesa sono tappezzate dai nastrini colorati.
 Ogni martedì alle 18 nella chiesa di Nossa Senhora do Rosário dos Pretos, al Pelourinho, c'è una messa un po' insolita. Questa chiesa del XVIII sec è stata tirata su dagli schiavi e liberti che, la sera tardi dopo il lavoro massacrante nei campi, venivano a contribuire alla sua costruzione. Tuttora è l'emblema del sincretismo religioso tra cattolicesimo e Orixàs. Infatti qui, l'atmosfera raccolta e silenziosa delle messe classiche è stata sostituita da canti animati e dalle percussioni vibranti. Prendete posto all'interno della chiesa e preparatevi a partecipare attivamente al rito battendo le mani a tempo di musica. Finita la messa, ci facciamo trasportare dall'entusiasmo fino alle gradinate della chiesa do Passo, dove tutti i martedì dalle 19 in poi c'è il concerto gratuito di Geronimo (una vera istituzione da queste parti) e la sua band Monserrat. In alcuni periodi dell'anno, sempre il martedì, si può assistere alle prove tra le strade del pelourinho del complesso di percussioni Olodùm.

Giorno 09, 10 e 11: 6, 7 e 8 gennaio
imageStamattina presto partiamo per 2 giorni pieni di mare e relax a Morro de Sao Paulo. Un'isola tropicale a due ore di catamarano da Salvador. Appena sbarcati vi sentirete improvvisamente catapultati in una pubblicità di creme solari: acque chiare, palme e sabbia bianca. Passeremo le nostre giornate tra gite in barca attorno all'isola, gite per avvistare le balene (da luglio a ottobre), bagni, qualche sport, passeggiate e relax.

Giorno 12 Salvador - Italia 9 gennaio 
Nel pomeriggio ci reimbarchiamo alla volta di Salvador da dove prendiamo il vlo per l'Italia.

Giorno 13 Salvador - Italia 10 gennaio
Arrivo in Italia.

La quota comprende

- Volo internazionale comprese tasse aeroportuali
- 2 notti in hotel a Rio in camera doppia con bagno privato (tripla se siete dispari)
- 1 notte all'hostal nella favela Vidigal (alcune camere hanno letto a castello, altre hanno bagno in comune)
- 2 notti a Salvador
- Voli interni Rio de Janeiro - Iguaçù e Iguaçù-Salvador

- Assicurazione medico bagaglio

- Al viaggio partecipa sempre il Vagabondo DOC Chi è? Cosa fa?

 

La quota non comprende

- Tutti i pasti
- Ingressi a attrazioni
- trasporto locale
- 2 notti a Iguaçù
- 3 notti a Morro de Sao Paulo

Per queste prevvediamo una cassa comune di 600 E.


Vagabondo DOC

Forum del viaggio

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Callitrix

Callitrix

Riprendo a parlare dell'itinerario dopo qualche giorno di assenza giustificata (Belgio Fly and Drink di Vagabondo). Ma prima di andare avanti vi rinnovo l'invito, se siete interessati al viaggio, a iscrivervi o almeno a presentarvi qui. Sono sicuro che siate in diversi a seguire questo forum e il modo migliore per non far partire un viaggio è proprio quello di stare a guardare aspettando che qualcun altro si iscriva per primo. L'iscrizione non costa nulla se il viaggio non viene confermato e ci serve a capire quanti siamo e a far confermare la partenza prima possibile. *smile*

Oggi vi parlo dei due punti panoramici più importanti di Rio e non c'è presentazione che tenga per due tra i luoghi più famosi e fotografati del mondo e conosciuti praticamente da tutti. La baia di Rio fotografata dall'alto del Pao de Acucar o dal Corcovedo è una delle icone del nostro tempo. Ma un conto è guardare una fotografia e tutto un altro conto è andare a vedere con i propri occhi (e con una caipirinha in mano) Occhietto

Il soggiorno a Rio dura diversi giorni e questo ci permette di organizzarci in modo da salire al Pao e al Corcovado con la situazione climatica migliore, seguendo le previsioni del tempo. La salita al Cristo Redentor si fa con un trenino che sale lento attraverso la foresta e porta fino alla cima. C'è anche la possibilità di salire con mezzi privati, più veloci ma più cari e sicuramente meno fascinosi. Il Pao de Acucar è invece raggiungibile con la cabinovia e il percorso è diviso in due tratte. Se il tempo lo permetterà, l'ideale è trovarsi sulla cima nel tardo pomeriggio per uno dei tramonti più belli del pianeta!

Sotto una foto dall'album di MarcoJ, il Vagadoc che ha portato il viaggio di questa estate. Grazie Marco!

 

 

Gio 01/10/2015 - 20:27 Collegamento permanente

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Mer 16/09/2015 - 01:19 Collegamento permanente

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Se Pao de Acucar e Corcovado sono immagini iconiche della città, non lo sono di meno le famosissime spiagge di Rio. Il lunghissimo litorale che delimita la città è punteggiato di innumerevoli spiagge, ognuna con le sue caratteristiche distintive e con la sua caratteristica "fauna" di frequentatori locali e stranieri. Impossibile vederle tutte, non basterebbe un mese! Andremo però a scoprire le più belle, quelle che hanno contribuito maggiormente a costruire la leggenda di Rio.

Cominceremo da Ipanema, conosciuta un po' da tutti anche grazie alla canzone di Jobim. Per chi non l'avesse mai sentita ecco l'occasione per rimediare:

https://www.youtube.com/watch?v=KJzBxJ8ExRk

Ipanema e Leblon costituiscono una lunghissima striscia di sabbia, divisa in due solo da un canale. La spiaggia però è suddivisa nei cosiddetti "postos", cioè zone con un particolare carattere e una particolare frequentazione (hippy, omosessuali, borghesi, proletari). Il posto 9 è intitolato proprio alla ragazza della canzone. Dietro la spiaggia, viali alberati e caffè all'aperto completano uno dei quartieri più belli di Rio.

Non troppo distante c'è Copacabana, una magnifica spiaggia a forma di mezzaluna lunga diversi chilometri. Anche qui i diversi postos identificano diverse zone. Una vita frenetica si riversa tra i chioschi di caipirinha e i palazzi art decò che hanno visto tempi migliori. Calciatori, culturisti, viaggiatori, ragazzini e pensionati compongono un'umanità variopinta ed eterogenea che affascina da dcenni i visitatori a dispetto della lunga decadenza cominciata negli anni settanta.

A presto, per cominciare a parlare di Iguacu e Salvador ma anche di musica, di cucina e di letteratura brasiliana.

Gio 01/10/2015 - 20:28 Collegamento permanente

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Callitrix

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Ciao Vagabondi,

vi segnalo che rimane ancora meno di una settimana per iscriversi al viaggio con uno sconto di 100 euro. E' vero che manca molto alle vacanze di capodanno ma se il gruppo viene confermato in anticipo ci si può organizzare meglio. Vi ricordo anche che inviando la scheda di iscrizione non c'è niente da pagare subito ma solo se il viaggio viene confermato.

Chi rompe il ghiaccio e si unisce a me? *alieno*

Gio 24/09/2015 - 23:29 Collegamento permanente

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Un paio di giorni fa sono andato a vedere in una sala di seconda visione (si, ce n'è ancora qualcuna a Firenze) il film Il sale della Terra, di Wim Wenders e Juliano Salgado. Non è un film sul Brasile ma c'è tanto Brasile nel film, a partire dal protagonista, il grande fotografo Sebastiao Salgado. Il film è un documentario che ne racconta la vita, attraverso le sue fotografie e i racconti suoi e dei familiari, dalla fuga dal Brasile della dittatura militare negli anni sessanta agli inizi della professione di fotografo a Parigi, dai grandi reportage con cui ha documentato alcune delle più grandi tragedie del novecento alla svolta "ambientalista" dei lavori più recenti. Oggi Salgado è tornato a vivere in Brasile e ha fondato l'Instituto Terra per la riforestazione di territori degradati dallo sfruttamento indiscriminato e dallo sfruttamento. Il film è lento come nello stile di Wenders ma privo della melensaggine di molti suoi lavori, forse grazie alla collaborazione alla regia di Juliano Salgado, figlio di Sebastiao. Lo consiglio a tutti, soprattutto a chi sta facendo un pensiero al Brasile. Da evitare solo per i troppo sensibili perchè alcune immagini e filmati dall'Etiopia e dal Ruanda sono davvero crude e violente.

Lun 28/09/2015 - 23:20 Collegamento permanente

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Sono davvero felicissimo di dare il benvenuto alle prime 2 iscritte a questo Brasile Freak di capodanno 2016!!

Come nella tradizione dei viaggi di Vagabondo in Brasile, Anita e l'altra per ora misteriosa partecipante (Nanny, sei tu per caso?) hanno vinto la prima caipirinha del viaggio offerta dal Vagadoc *drinks*

Invito la nostra compagna di viaggio a venire qui a salutarci e ci risentiamo presto per continuare a parlare dell'itinerario e della vita brasiliana!

Gio 01/10/2015 - 15:01 Collegamento permanente

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Callitrix

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Lasciata Rio (su cui comunque riprenderò il discorso) il nostro itinerario ci porterà in volo a Foz de Iguacu. In portoghese significa "foce dell'Iguacu" ed è la città che sarà la nostra base per la visita delle grandi cascate. Siamo nello stato del Paranà, uno dei più meridionali del Brasile. Fino al 1853 faceva parte dello stato di Sao Paulo e la sua popolazione ha in gran parte origine italiana, tedesca, ucraina e polacca. Pensate che arrivare qui inautobus da Rio de Janeiro richiederebbe 23 ore di viaggio! Il rio Iguacu scorre attraverso gli stati del Paranà e di Santa Catarina per 600 km e verso la fine del suo corsocompie una serie di salti spettacolari: le grandi cascate di Iguacu. Si tratta di uno degli spettacoli più impressionanti del mondo. Chi ha visto le cascate del Niagara e le cascate Vittoria spesso dice che quelle di Iguacu sono molto più belle. La visita si può fare sia in territorio brasiliano (e la faremo nel pomeriggio del giorno di arrivo) che argentino, dove passeremo una intera giornata. I sentieri portano vicinissimo all'acqua e infatti durante la visita ci si bagna parecchio! Nei pressi della città c'è anche il confine con il Paraguay, che è toccato dal fiume ma non dal sistema delle cascate. Il nome Iguacu ha origine dal linguaggio degli originari abitatori di quest'area, i tupiguarani, e significa "grandi acque".

E' quasi superfluo a questo punto ricordarvi di mettere nello zaino un buon impermeabile! ;)

A presto,

Sergio


Mer 14/10/2015 - 16:36 Collegamento permanente

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Ancora una foto dall'album di MarcoJ!

Chi viene con noi a scoprire con noi questi luoghi meravigliosi? Siamo già in tre e vicinissimi alla conferma del viaggio...con altri 2 iscritti si parte di sicuro ma potrebbe anche bastarne uno *smile*

Mer 07/10/2015 - 22:50 Collegamento permanente

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Callitrix

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Non ho ancora parlato di musica brasiliana. E non è facile farlo perchè c'è così tanto da dire che si rischia di perdersi. Decine di generi (dal samba alla bossanova, dal forrò al tropicalismo, dal rock al pop alla disco all'elettronica ai cantautori) per migliaia e migliaia di artisti. L'unica strada ' cominciare da una parte, da una storia e vedere dove ci porta. Una prima chiave di lettura ce l'hanno data Oste e Carol con la playlist che accompagna l'itinerario. Io vi propongo oggi un personaggio poco conosciuto in Italia ma di cui tutti conosciamo qualche canzone: Chico Buarque de Hollanda (o più semplicemente solo Chico Buarque). Nato a Rio, ha superato i settanta anni e fa musica da più di 50. Il suo stile è cantautorale, molto intellettuale nei testi ma molto melodico nella musica. Ha scritto molta bossanova. A lungo e a torto è stato considerato dalla critica più frivolo e disimpegnato rispetto ad amici e colleghi come Caetano Veloso e Gilberto Gil. In realtà, come loro, criticò e si oppose alla dittatura militare, vivendo molti anni in esilio, anche in Italia. Negli ultimi anni si è dedicato anche alla letteratura scrivendo diversi romanzi.

Il suo pezzo più conosciuto da noi è sicuramente A banda, soprattutto per la versione che ne fece Mina. Vi propongo quella originale dell'autore:

https://www.youtube.com/watch?v=OBDfWikT34M

e un'interpretazione tanto bella quanto sconosciuta di Giorgio Conte, dall'album L'Ambasciatore dei Sogni (difficile immaginare un titolo più bello per un disco)!

https://www.youtube.com/watch?v=stszGN2xmfI

O que serà è un altro pezzo universalmente famoso, che potete ascoltare cantata da Chico:

https://www.youtube.com/watch?v=yh744ic-wBY

o tradotta in italiano da Ivano Fossati che canta con Fiorella Mannoia:

https://www.youtube.com/watch?v=i1HojW51rUE

Ci sono centinaia di altre canzoni da ascoltare, basta seguire la propria ispirazione e linkare!

Mar 13/10/2015 - 22:50 Collegamento permanente

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Callitrix

Callitrix

Vivevo a caso così quando il mio amor mi chiamò

la banda arriva, è già qui, e canta cose d'amor

la mia gente allor diede l'addio al dolor

quando la banda passò, cantando cose d'amor.

E l'uomo serio che contava il denaro si fermò

il fanfarone contaballe anche lui si fermò

l'innamorata che contava le stelle si fermò per vedere, far passare la banda

e la ragazza che viveva delusa cantò, la rosa triste che viveva ancor chiusa sbocciò

e alla rinfusa ogni bimbo arrivò, quando la banda passò, quando la banda passò.

Il vecchio prese coraggio e le scale salì, e sul terrazzo qualche passo di danza accennò

Una bruttina si affacciò alla veranda e sognò che la banda suonasse per lei.

Poi la marcetta incalzando le strade inondò, la luna piena che viveva nascosta spuntò

e tutta quanta la città si addobbò, quando la banda passò, quando la banda passò.

Mar 13/10/2015 - 23:03 Collegamento permanente

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