-
179016

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

Ciao Vagabondi !

Vi piace questo nuovo itinerario di Vagabondo? A me tantissimo e sono piena di entusiasmo. 

La prima giornata sarà dedicata a Torino, poi ci addententriamo nelle Langhe, tra borghi medievali e vigneti.

È impossibile pensare alle langhe senza associarle al vino, e noi andremo a scoprire perché questo territorio è così rinomato.

Sono sommelier certificata e non vedo l'ora di portarvi in giro per cantine ed enoteche ad assaggiare Barolo e Barbaresco, i due vini più pregiati della zona. Se non conoscete la differenza e siete curiosi .... seguite il forum 

A presto!

Dom 13/09/2020 - 09:35 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

Il Piemonte offre una incredibile quantità di vino. La Barbera è il vitigno più coltivato, ma tutti conoscerete anche il Moscato, il Dolcetto, l'Arneis, il Ruchè di Castagnole, il Bracchetto d'Aqui, il Gavi, l'Erbaluce di Caluso.

Concentriamoci sulle Langhe, e quindi parliamo di Nebbiolo, il Re dei vitigni Piemontesi. 

Il nome deriva dalla parola "nebbia" perchè matura tardi e viene vendemmiato con le prime nebbie. E' forse uno dei vitigni a bacca nera più difficile ma anche più pregiato.

Il Nebbiolo ha delle radici lunghissime, arrivano fino a 7 metri, e forse per questo ha la capacità di estrapolare le caratteristiche di ogni particolare terreno. 

Con il Nebbiolo si producono in Piemonte il Barolo, il Barberesco, il Gattinara e il Roero. In Valtellina invece (dove si chiama Chiavennasca) il Nebbiolo si esprime in 5 varietà: Inferno, Sassella, Grumello, Maroggia e Valgella

Dom 13/09/2020 - 14:53 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

Le Langhe sono un paesaggio magico, lunghe distese di vigne osservate dall'alto da castelli storici, un paradiso per gli amanti del vino, della gastronomia ma anche della storia.

Oggi parliamo del Barolo, conosciuto anche come il Re dei vini e il vino del re perchè sempre presente sulla tavola dei Savoia. Il territorio del Barolo è diventato nel 2014 patrimonio dell'umanità e sito protetto dall'Unesco.

Il Nebbiolo viene coltivato nella zona del Barolo da secoli, ma dobbiamo ringraziare Camillo Benso conte di Cavour e Giulia Colbert Faletti (ultima marchesa di Barolo) che hanno iniziato a produrre a metà ottocento un vino eccezionale destinato a diventare l'ambasciatore del Piemonte in Europa denominato Barolo.

Solo 11 comuni possono etichettare il vino prodotto con il Nebbiolo come Barolo, e parliamo di: Barolo, Monforte d’Alba, Castiglione Falletto, Serralunga, La Morra, Novello, Diano d’Alba, Cherasco, Roddi, Verduno e Grinzane Cavour.

La composizione geologica dei terreni è di due tipi: Elveziano e Tortoniano entrambi derivano dal ritiro del mare in epoche diverse. Il tipo Tortoniano che si trova nelle zone di La Morra e Barolo è un terreno più friabile e drenante e i vini quindi tendono ad essere più profumati e più facili da bere anche. Il terreno di origine Elveziana, invece, che si trova a lato est del territorio, ha terreni più duri e compatti, le radici hanno più difficoltà a reperire i nutrienti e quindi i vini risultano solitamente più austeri e tannici.

Parlando delle caratteristiche del vitigno Nebbiolo, abbiamo detto che le sue lunghissime radici riescono ad estrarre le caratteristiche di ogni terreno, e infatti il territorio degli 11 comuni è stato classificato in 171 Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), ognuna ha le sue tipicità geologiche e d'esposizione.

Un'altra caratteristica del Nebbiolo è la buccia fine. La buccia contiene gli antociani che danno colore al vino, pertanto i vini prodotti da Nebbiolo hanno un colore poco carico. E' invece ricco di tannini, quelle sostanze che lasciano una sensazione di astringenza sul palato. Tanti tannini e acidità elevata ci regalano un eccellente vino da affinamento con un altissimo potenziale di invecchiamento e una gradazione alcolica elevata, spesso il Barolo è definito pugno di ferro in guanto di velluto.

Il carattere distintivo del Barolo è la sua struttura che esprime un bouquet complesso e avvolgente in grado di svilupparsi nel tempo senza perdere le sue caratteristiche organolettiche, ovvero sentori di ciliegia, violette, confetture e spezie.

L’invecchiamento del Barolo deve essere di minimo 3 anni a partire dal 1 novembre dello stesso anno della vendemmia, almeno 2 anni li deve passare in legno, la resa massima delle uve è di 80 quintali per ettaro. Per ottenere in etichetta la dicitura Riserva gli anni sono 5 a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.

Mer 16/09/2020 - 09:29 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

e ora parliamo del mio preferito ...Il Barbaresco

Il Barbaresco è prodotto esclusivamente con i Nebbiolo proveniente da 3 comuni: Barbaresco, Neive e Treiso.

Viene affinato per almeno 26 mesi, di cui 9 in legno. Per la versione riserva il periodo di affinamento è di almeno 50 mesi, di cui 9 in legno.

Il Barbaresco non ha l'acidità e i tannini del Barolo, è più amabile e raffinato, qualcuno dice più femminile rispetto al Barolo. La sensazione al palato può essere ruvida solo in parte, e rispetto al carattere del Nebbiolo si fa più elegante.

 

Dom 20/09/2020 - 13:57 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

Castello Falletti domina il paesa di Barolo. 

Costruito nel X secolo come fortificazione militare, divenne poi la residenza di campagna dei marchese Falletti di Barolo. Alla morte degli ultimi marchesi venne trasformato in collegio.Il Collegio Barolo, attivo tra il 1875 e il 1958, sarà per anni l’unica opportunità di studio per i giovani della zona, in particolare per i meno abbienti, per i quali erano previste borse di studio.Nel 1970 il castello è acquistato dal Comune di Barolo con una sottoscrizione alla quale contribuiscono generosamente cittadini, aziende locali ed ex-allievi. Nel 2003-04 il proposito di realizzare negli spazi del castello un Museo del Vino che noi visiteremo. Alla fine della visita potremmo passare dalla teoria alla pratica e degustare un calice di Barolo.

Lun 21/09/2020 - 17:17 Collegamento permanente

ARTICOLO DI

Hellen

Hellen

Ma veramente riuscite a resistere al fascino delle Langhe in autunno?

 

Sab 10/10/2020 - 16:14 Collegamento permanente