Nepal e Tibet Easy Style
15 Giorni - 14 Notti
28 Luglio 2019
Viaggio passato
Nepal e Tibet Easy Style - 28 Luglio
L’imponenza dell’Himalaya, il fascino antico e imperituro del Tibet e la forte energia del Nepal: un viaggio in Nepal e Tibet è un’occasione per tornare a sorprendersi della meraviglia che ci circonda, in natura e non solo.
Viaggio Passato: 28 July 2019
Vagabondo DOC
Viaggiatrice curiosa e sempre con lo zaino pronto, Valeria parla inglese in modo quasi istintivo, francese con la mente e spagnolo con il cuore.
In lei convivono due anime: “metropolitana” e “campagnola” e di solito la seconda prende il...
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Forum del viaggio
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ARTICOLO DI
vale_pell
Ciao!
Ciao Carla,
Ci conto! Vedrai che non tarderanno molto ad aggiungersi altri sognatori.
Nepal e Tibet ci aspettano, formeremo un bel gruppo ne sono sicura!
A presto *furtivo*
ARTICOLO DI
vale_pell
Cos'è il Tibet?
Cos'è il Tibet?
E'...
Orizzonti senza fine
Aria rarefatta degli oltre 4.000 metri di altitudine media
Luce pura come il cristallo
Tesori artistici che sono riusciti a sopravvivere alla Rivoluzione Culturale
Mari verdi delle distese d'erba
Accampamenti dei nomadi che puntellano qua e là il territorio
Tutto questo è il Tibet, ma non solo...
La civiltà tibetana ci incanterà per la sua resistenza tenace a ogni tentativo di assimilazione, ci ispirerà per come nonostante tutto riesca a trovare il modo per continuare ad esistere.
La cultura tibetana possiede particolari caratteristiche che la differenziano da tutte le altre civiltà asiatiche, preserva un enorme tesoro di conoscenze spirituali ed è incentrata sulla ricerca interiore.
E' vero che noi siamo molto distanti da questo tipo di cultura, la nostra realtà quotidiana è ben diversa, non abbiamo mai tempo, corriamo, siamo presi dalle nostre routine quotidiane e dai nostri obblighi.
E allora PERCHE' dovremmo andare in Tibet?
Cito gli autori di una celebre guida del Tibet, che sto leggendo per approfondire la cultura di questo popolo prima del viaggio:
"Il messaggio dei tibetani è anche un messaggio universale. Esprimendo una profonda spiritualità, un forte legame con le proprie radici, un autentico rispetto per l'ecosistema, una reale disponibilità al dialogo e una vera tolleranza religiosa, i tibetani mostrano una via che sarebbe opportuno percorrere non solo in Tibet. [Sarebbe utile comprendere] quanto importante sia la sopravvivenza del Tibet e di come abbia a che vedere con la sopravvivenza della parte migliore di tutti noi"
Condividete anche voi questo pensiero?
ARTICOLO DI
Pietro.Z
Mal di montagna
come ho letto ,nella Vs guida ,il mal di montagna ,può insorgere e non c’è modo di saperlo prima se lo si soffre , sono stato sui 3000 mt , senza problemi evidenti. Ma in caso di episodi o sofferenza, come ci si comporta ? Grazie
ARTICOLO DI
vale_pell
Ciao Pietro!
Ciao Pietro,
benvenuto sul forum di questo viaggio.
Come avrai letto, la guida di Vagabondo sul mal di montagna contiene già molte informazioni utili.
Voglio spendere qualche parola sul tema, che credo sia di interesse per tutti quelli che si accingono a fare questo viaggio.
Molto importante è la prevenzione, quindi sintetizzando corretta alimentazione, bere molto (parliamo di 3-4 litri di acqua al giorno), niente alcool (potremo però bere qualche birretta i primi giorni in Nepal), ascesa graduale.
In caso di malattie croniche pregresse, è opportuno rivolgersi al medico per valutare se questo viaggio fa per noi.
Poi non dimentichiamoci che esiste un farmaco (il Diamox) in grado di prevenire o comunque alleviare i sintomi. Anche questo va valutato con il medico.
Esistono inoltre anche dei flaconcini alle erbe che si trovano in loco e che, insieme al suddetto Diamox, hanno aiutato diversi vagabondi che prima di noi sono stati a queste altitudini. L'indicazione generale è di iniziare a prenderlo subito (il giorno prima di arrivare a Lhasa, visto che arriveremo in aereo direttamente a 3.600 metri di altezza) e non attendere di stare male.
Dalla nostra parte abbiamo:
clima mite (il freddo peggiora la situazione)
assenza di trekking (l'entità dell'attività fisica ad alta quota anch'essa peggiora le cose, richiedendo disponibilità di maggior ossigeno)
itinerario disegnato (e provato) in modo che l'ascesa sia graduale
guida locale sempre al seguito e che ci può supportare in questi casi
Poi ci sono i fortunati che non sono predisposti al mal di montagna, ma statisticamente non sono molti, quindi secondo il mio parere, se si può evitare/limitare con qualche farmaco, se non ci sono controindicazioni, perché non farlo?
Se poi nonostante queste precauzioni qualcuno di noi avesse forti sintomi, allora dovremmo riposare e scendere di quota. Possono bastare anche soli 500 metri.
Io ti posso dire che mi è capitato di dormire a quota 3.500 metri (salendo in poche ore 1.100 metri di dislivello).
Ad un certo punto della salita, ero sui 2.700 metri, ho avvertito un po' di fiato corto. Mi sono fermata per un po', poi sono ripartita a passo tranquillo e non ho più sentito alcun disagio, neanche durante la notte.
Certo erano 3.500 metri, non 5.000, ma il malessere si può avvertire anche già a 2.500 metri.
Non so se ho risposto alla tua domanda, alla fine non ci sono molti modi per sapere in anticipo come staremo...bisogna provare.
Ma non saremo soli e ci comporteremo come il buon senso e la competenza della nostra guida ci porteranno a fare.
Saliamo tutti fin quassù?
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Chresteen7
Ciao a tutti ragazzi,
Ciao a tutti ragazzi,
non voorei esordire in modo funesto ma francamente l'articolo di cui al seguente link mi preoccupa un pò...voi cosa ne pensate?
https://it.sputniknews.com/mondo/201904297588842-malattia-sconosciuta-in-nepal-piu-di-200-infetti-decine-i-morti/
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vale_pell
Ciao Doriana e benvenuta!
Ciao Doriana e benvenuta!
Ho letto l'articolo che mi ha destato qualche dubbio per il suo contenuto e per la sua forma (articolo stringato, nessuna fonte citata, nessuna firma).
Sono quindi andata a vedere se fonti affidabili ne parlassero, in particolare il sito del nostro Ministero degli Affari Esteri https://www.viaggiaresicuri.it/
Nessun riferimento a questa malattia sconosciuta; ci sono sicuramente altre attenzioni da fare in Nepal (per acqua in particolare dovremo sempre bere solo acqua in bottiglia, ma questo è comune in molti Paesi del mondo in tutti i continenti) ma forse non a questa malattia senza nome.
Allora ho cercato qualche informazione sull'agenzia di stampa che l'ha diffusa:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sputnik_(agenzia_di_stampa)
https://www.stopfake.org/it/sputnik-italia/
Da quello che possiamo leggere sia su Wikipedia sia sul sito stopfake, pare si tratti di "una piattaforma internazionale lanciata dal Cremlino in più di 30 nazioni con il compito di amplificare la propaganda russa e far circolare notizie con lo scopo di destabilizzare un determinato Paese"
"Secondo diverse fonti d'informazione, l'agenzia di stampa avrebbe lo scopo d'influenzare l'opinione pubblica straniera e migliorare la reputazione della Russia nel mondo (ciò anche facendo leva sui pregiudizi e sulla disinformazione)"
"il 50% degli articoli NON sono firmati e non è citata la loro fonte. Sul sito non è presente alcun organigramma della redazione, un direttore, un responsabile, nulla di nulla, una scatola vuota." E ancora: "Già solo questo fatto dovrebbe dare il senso di quanto poco attendibile sia questo sito “informativo”, ma andando più a fondo proviamo a vedere chi sono le persone che firmano gli articoli presenti."...
Quindi direi che possiamo tirare un respiro di sollievo...
Sai qual è la cosa buffa? A inizio luglio andrò a Mosca e San Pietroburgo, non so se riuscirò a verificare dal vivo le origini di questa agenzia di stampa e la sua teoria complottista...terrò gli occhi aperti! *shok*
Dai che partiamo! ;) ;) ;)
Meraviglie ci aspettano!
Come questa, il Potala, l'imponente costruzione che domina Lhasa dai 130 metri della collina rossa chiamata Marpo Li. Simbolo della nazione tibetana e opera più complessa mai costruita in Tibet.
Non so voi ma l'idea di trovarmi di fronte a questo imponente monumento, che neanche l'invasione cinese è riuscita ad intaccare, mi trasporta direttamente in viaggio con qualche mese di anticipo!
ARTICOLO DI
vale_pell
Il simbolo del Tibet
Ciao a tutti vagabondi,
oggi condivido con voi alcune informazioni sull'edificio simbolo di Lhasa e dell'intero Tibet, l'imponente Potala.
L'edificio è alto 117 metri ed ha ben 13 piani che ospitano circa mille (pare nessuno sappia il numero preciso!) stanze e un'infinità di cappelle, ed è visibile da decine di km di distanza da Lhasa.
La sua costruzione è iniziata nel VII secolo d.C. ma nel corso dei secoli successivi è stato ampliato e modificato e oggi, nonostante le svariate vicissitudini storiche, è intatto e può essere visitato da tutti, tibetani e stranieri.
Fino al 1959 ospitava il Dalai Lama e gli uffici governativi. In seguito all'esilio del governo, il Potala è accessibile ai visitatori, ma rimane anche il punto di riferimento religioso, sociale e culturale di tutto il Paese.
Seguiremo anche noi il suggestivo percorso di visita in senso orario, come da tradizione per gli edifici sacri, e ci uniremo ai pellegrini e ai fedeli che quotidianamente visitano il palazzo, pregano nelle cappelle e depongono le offerte sugli altari in segno di devozione e purificazione.
Saremo circondati da colori, fortissimi odori e dal suono dei tamburi, e tutto ciò contribuirà a creare un'atmosfera coinvolgente, indipendentemente dal nostro credo.
Chi si unisce a noi 4 in questo splendido viaggio?
Partiamo!
ARTICOLO DI
vale_pell
Le bandiere tibetane
Nel nostro viaggio vedremo spesso le bandiere tibetane di preghiera, esposte davanti ai templi, in cima alle montagne, in corrispondenza dei passi montani ma anche su tetti e ponti...insomma l'importante è che possano "incontrarsi" con il vento e sventolare a lungo.
Contengono una simbologia molto particolare, d'altronde sappiamo che la cultura tibetana è ricca di simbologie e tutto ha un significato al di là della semplice apparenza. Noi cercheremo di cogliere più possibile questi aspetti della vita quotidiana.
Sulle bandierine sono scritte preghiere e sono riportati simboli sacri, e quando il vento soffia, l'aria tutt'intorno diventa santificata e purificata.
Quando iniziano a consumarsi, tutte le preghiere cominciano a realizzarsi, e quando sono ormai vecchie e da cambiare non vengono buttate ma sono bruciate, così che il fumo trasporti la loro benedizione.
Un po' come la vita terrena non pensate? Che ci appartiene solo per un breve viaggio, ma ha modo di lasciare un segno.
Le bandiere di preghiera hanno origine prebuddhista e risalgono alla religione Bön, diffusa nell'area himalayana e che poi di fatto si è integrata con il buddhismo.
Scopriremo anche perché sono di 5 colori, perché sono sempre raggruppate in multipli di 5 e i colori sono disposti sempre nello stesso ordine...
Voi vi siete incuriositi?
ARTICOLO DI
Carlina61
Emozioni
Ciao Valeria, ci fai emozionare tanto con i tuoi aggiornamenti sempre ben dettagliati, brava. Abbiamo visto che il numero dei partecipanti è diminuito, caspita, nooooooooooo noi vogliamo partire !!!! Iscrivetevi vagabondi, non ve ne pentirete, è un viaggio meraviglioso.
ARTICOLO DI
vale_pell
Mi accodo...
... al tuo messaggio Carla!
Noi non demordiamo e aspettiamo altri viaggiatori per questa fantastica esperienza.
Sono di ritorno da un week end in Versilia, che solo in parte è stato di mare. Per caso mi sono imbattuta nel piccolo centro di Sant'Anna di Stazzema dove si è tenuto un evento commemorativo di un terribile eccidio del 1944. Nel 2000 vi è stato istituito il Parco Nazionale della Pace.
È stato molto toccante, io mi sono sentita ancor più vicina ai popoli che, o per guerre o per motivi politici, vicini o lontani da noi, ieri come oggi, vengono "offesi" nella loro dignità. Il popolo tibetano è sicuramente uno di questi.