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Trekking 29 Gennaio 2011: Dalle Cascate di Monte Gelato a Calcata

Vagabondi e Vagande, eccomi a lanciare una proposta di Trekking per il giorno 29 Gennaio 2011: Dalle Cascate di Monte Gelato a Calcata.

 

Partenza da Roma: per tutti appuntamento alle 8.30 al primo benzinaio che troveremo (ce ne sarò uno, no?) dopo essere usciti dal GRA sulla Cassia Bis (Uscita 5) direzione Viterbo. Io partirò da Spinaceto alle 8. Se quindi qualcuno risiede da quelle parti e vuole unirsi a me, possiamo metterci d’accordo.

 

Da Roma: percorrere la S.S.2 Cassia fino al Km 35,400, proseguire per Mazzano Romano..

Dal GRA: uscita 5 Cassia Veientana (S.S.2 Cassia bis), proseguire in direzione Viterbo fino all' uscita per Mazzano Romano

 

Consigli utili: munirsi di calzature impermeabili per superare alcuni guadi e di calzoni lunghi per evitare i graffi dei rovi. Itinerario sconsigliato in periodi seguenti a forti piogge o in estate quando la vegetazione potrebbe ostacolare il cammino.

 

Indirizzi utili: Parco suburbano Valle del Treja, via Roma 1, tel. 06.9049295, www.parks.it/parco.valle.treja; Centro visite di Calcata (aperto sabato e domenica, tel. 0761.587617.

Internet: www.calcata.info - www.comunecalcata.it

 

Segnavia: cartelli in legno e segni rossi sugli alberi.

 

Dalle Cascate di Monte Gelato a Calcata:

(tratto da http://www.parcotreja.it/public/it/vivere/itinerari_es_montegelatocalcata.asp, dove troverete anche la mappa con l’itinerario da stampare se volete)

 

 

Sentieri 001, 002, 019 e 009.

Durata di circa quattro ore.

Difficoltà: attraversamento del fiume (portare 2 buste di plastica ed elastico per proteggervi le scarpe).

Per evitare di tornare indietro per lo stesso percorso viene consigliato, se possibile, di lasciare una seconda macchina a Calcata. Se abbiamo un numero sufficiente di macchine, procederei così.

L’itinerario che parte dalle cascate di Monte Gelato e attraverso Mazzano Romano arriva a Calcata, è sicuramente il più interessante e completo della zona per la varietà e la bellezza degli ambienti attraversati. E’ inoltre la passeggiata più lunga che si possa compiere interamente all’interno dei confini dell’area protetta.

Il punto di partenza si raggiunge dalla strada provinciale Mazzanese (dal km 35,7 della via Cassia, all’altezza di Settevene, si svolta all’uscita per Mazzano; dopo circa cinque chilometri in direzione di Mazzano si svolta a destra per le cascate). Dal ponte che traversa il Treja, dopo aver lasciato l’auto, è possibile visitare su appuntamento la mola medievale, rimasta in attività fino a metà del secolo scorso, poi abbandonata ed ora ristrutturata e di proprietà del Parco.

Scendendo accanto alla mola ci si ritrova davanti alle cascate, sulla riva destra del Treja. Si attraversa sui sassi un piccolo affluente e si prende il sentiero che costeggia il fiume. In circa dieci minuti di cammino in mezzo al bosco ci si trova a dover attraversare il fiume su pietre e tronchi per proseguire; i meno avventurosi possono mettere i piedi a bagno e guadare dove l’acqua è più tranquilla. L’itinerario continua sulla riva sinistra del Treja, in una zona ricca di risorgive e rivoletti d’acqua, molto bella e un po’ fangosa. Costeggiando il fiume per un’altra decina di minuti si incontra un piccolo affluente proveniente dalla Fontana Salsa o Fonte di Virginio, da superare con un facile guado. Per chi non avesse voglia di affrontare il più impegnativo guado del Treja già citato, si può lasciare la macchina nel parcheggio della Fontana Salsa e scendere a piedi lungo il breve sentiero (004) che qui si innesta sul sentiero 001. Si prosegue verso Mazzano su una serie di saliscendi in mezzo al bosco, poi si continua sempre per il percorso più vicino al fiume. A circa un quarto d’ora dall’affluente, il sentiero devia decisamente verso sinistra per incrociare quasi subito un percorso più ampio. Si continua nella stessa direzione di marcia risalendo a mezza costa sulla collina: si vedono i segni di vecchi terrazzamenti in pietra e il sentiero è spesso scavato nel tufo. In breve si costeggia la vecchia fornace dove ancora si cuociono mattoni e tegole a legna. Subito dopo si scende nuovamente verso destra accanto ad un ampio pascolo.

Proseguendo si arriva a Mazzano Romano dopo circa un’ora e mezza di cammino da Monte Gelato. Dal vecchio abitato di Mazzano Romano, vicino al parcheggio segnalato (Ortaccio), si prende la strada (002) che scende molto rapidamente fino alla costruzione del vecchio lavatoio; sulla destra un sentiero ci consente di scendere in pochi minuti alle rive del Treja, da cui possiamo ammirare lo sperone su cui è costruito il borgo di Mazzano Romano. Si continua tra una serie di saliscendi fino ad un noceto, per uscire poi sulla strada provinciale in prossimità del confine di provincia tra Roma e Viterbo. Si attraversa la strada asfaltata e si prende il sentiero natura 019 che per circa un chilometro e mezzo costeggia in piano il Treja. Lungo il percorso alcuni pannelli interpretativi aiutano a comprendere ciò che vi circonda. Giunti ad un ponte di legno sul fiume Treja, lo si attraversa e si comincia a percorrere il sentiero 009 che si arrampica verso il borgo di Calcata. 

 

Di seguito anche alcune note descrittive di Calcata e Mazzano Romano che non dovremmo mancare di vedere. Soprattutto Calcata che è un gioiellino!!!!

 

Calcata (Viterbo)

Denominazione abitanti: calcatesi
Etimologia: Il nome deriva dal verbo calcare con il riferimento ad una strada "calcata, percorsa"

La Storia

Un villaggio medievale a pochi chilometri da Roma. Solo in Italia può succedere che non si tratti di un paese ricostruito, ma di un vero e proprio centro abitato, arroccato come mille anni fa sull’alto di una rupe e chiuso nelle mura del suo castello. Calcata deve il suo fascino al fatto di ergersi su un vero e proprio scoglio di pietra vulcanica piantato in mezzo alla valle del Treja: costruirci intorno era impossibile, demolire il vecchio per far posto al nuovo, non conveniente. Sta di fatto che la cittadella ha conservato il suo sapore attraverso i secoli, e che adesso è stata scoperta dal turismo domenicale proveniente dalla capitale.

Calcata non è, nonostante l’invidiabile posizione, il centro più antico della vallata. O almeno, gli studiosi non sono in grado di rintracciare i resti etruschi e falisci tra le tante sovrapposizioni di grotte scavate nel tufo, di case fatte e rifatte centinaia di volte. Così, di epoca arcaica si ritrovane in paese solo un breve tratto delle mura e la cosiddetta “porta segreta”, il passaggio sotterraneo che dal lato occidentale della rocca scende fino a mezza costa e che deve essere servito agli abitanti per evitare le conseguenze degli assedi prolungati. Calcata compare nelle carte ufficiali a partire dal 700 d.C., quando viene inclusa nel novero delle fattorie che appartengono alla “domusculta” di Capracorum, cioè ad uno dei centri di produzione agricola creati da Adriano I per rifornire Roma di cibo. Seconda citazione del paese, in una donazione del castello all’Abate di San Gregorio di Roma, datata 8 marzo 974. A partire da quel momento, a Calcata si avvicenda una lunga lista di padroni e protettori fino alla cessione del feudo ai Sinibaldi nel 1180. Un nuovo passaggio di mano e Calcata entra nei possedimenti degli Anguillara. Ma il castello è in disfacimento e gli abitanti si trasferiscono nella vicina abbazia fortificata di Santa Maria.

In pieno rinascimento, nel 1432, il castello ritorna ai Sinibaldi, e poi di nuovo agli Anguillara, e così via fino al XIX secolo quando passa ai Massimo.

Nel borgo alcune case di tufo risalgono al 1200, le strade sono lastricate sin dal 1700 con grossi ciottoli di fiume, la piazza con la chiesa è di impianto rinascimentale ed il palazzo baronale, rimaneggiato tra il XVIII e il XIX secolo, è stato restaurato ed è ora proprietà del Parco. Nel paese vecchio vivono stabilmente circa 70 persone, in gran parte provenienti da Roma o da altri centri urbani – ma anche stranieri, tra americani, belgi ed olandesi – ed il resto delle abitazioni viene usato come seconda casa o affittato per fine settimana e brevi periodi ai turisti. I calcatesi, invece, si sono trasferiti sul pianoro sovrastante la rocca: il podestà di epoca fascista fece iscrivere Calcata, in virtù di una legge speciale per i centri terremotati della Sicilia e della Calabria, nel novero dei paesi da risanare, con il trasferimento degli abitanti in abitazioni non a rischio e il successivo abbattimento del paese. Solo negli anni Novanta, un decreto ha salvato Calcata dall’abbattimento coatto, ma ormai i vecchi abitanti se ne erano andati…

 

Mazzano Romano (Roma)

Denominazione abitanti: mazzanesi
Etimologia: Deriva dal nome latino di persona Mattius o Matius con l'aggiunta di -anus che indica possesso

La Storia

A picco sulla valle del Treja, l’antico abitato di Mazzano Romano conserva ancora il suo impianto urbanistico medievale, fatto di vicoli che seguono le pieghe della rupe tagliata nella roccia vulcanica. L’unico accesso al paese era costituito da un arco a volta affacciato sulla rupe che guarda sul corso del Treja.

La storia di Mazzano inizia con gli antichi insediamenti dei Falisci, della cui presenza rimangono diverse necropoli all’interno delle quali gli scavi archeologici hanno portato alla luce una serie di importanti reperti, esposti per la maggior parte nel Museo Nazionale dell’Agro Falisco di Civita Castellana e nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

Nel periodo dell’espansione della potenza romana, la regione divenne parte dell’Ager Faliscus, terra di conquista che in parte venne utilizzata come colonia penitenziaria ed in parte venne data in uso ai veterani dell’esercito di Roma. Probabilmente il nome di Mazzano deriva da un fondo di nome Matianum (cioè dal nome di una nobile famiglia romana). Decaduta nel periodo del crollo dell’impero – anche perché erano venute meno sia le grandi vie di comunicazione che le ampie tenute agricole che avevano caratterizzato l’epoca d’oro dell’impero, Mazzano Romano ricomparve nelle cronache poco prima dell’anno Mille. Era il periodo in cui i signori spingevano le popolazioni ad occupare i siti delle antiche città arroccate di origine etrusca, facilmente fortificabili e quindi più sicuri in un epoca in cui le scorrerie di saraceni e bande di briganti rendevano le campagne molto poco tranquille.


Il 14 gennaio del 945 d.C. il potente principe romano Alberico - padre del futuro papa Giovanni XII – la donò a Benedetto, abate del convento romano dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, che rimase proprietario del feudo sino al 1526, quando il paese venne acquistato dalla potente famiglia degli Anguillara.

Nel 1599 Flaminio Anguillara vendette Mazzano al Cardinale Lelio Biscia e nel 1658 il feudo passò per eredità alla nobile famiglia dei Del Drago, che lo amministrarono fino alla riforma fondiaria dell’Ente Maremma.

L’aggettivo Romano è stato aggiunto al nome di Mazzano nel 1872. L’antica chiesa che si trovava nell’angolo sud del paese, attribuita al Vignola o ad un suo allievo, risaliva al 1563. Aveva una facciata in stile dorico e il suo campanile, dalle linee semplici ed eleganti, era alto circa 25 metri e fu abbattuto da un fulmine nei primi del ‘900. La chiesa venne demolita nel 1940 poiché una parte essenziale della navata era pericolante: oggi, dell’antica struttura è visibile in piazza dell’Antisà solamente una parte del coro originale.

Nell’attuale centro storico si incontrano l’antico palazzo baronale dei Biscia, che comprende l’arco cinquecentesco d’ingresso al castello, ornato dalla stemma di famiglia. Questo quartiere del borgo sorse nel XVII secolo, periodo di notevole espansione demografica del paese. Sull’antica piazza Umberto I si affaccia una piccola chiesa con un affresco raffigurante il martirio di San Sebastiano dipinto accanto ai due santi protettori del paese, Sant’Antonio e San Rocco. L’affresco è stato portato alla luce in corso di restauro nel 1998. Sulla stessa piazza si trova anche il monumento ai caduti. Il paese moderno si sviluppa attorno a piazza San Giovanni XXIII, sulla quale si affacciano la Sede Comunale, la Pro Loco e la Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Nicola di Bari. All’interno della chiesa è conservato un trittico del XV secolo con Cristo, San Nicola e San Benedetto.

A nord-est di Mazzano, su di un ripiano roccioso, si trovano i resti della chiesa di Santa Maria, del XIV secolo, di un monastero e di una torre di avvistamento. Il lunedì di Pasqua, per tradizione, la chiesa è meta di una processione e di una festa campestre.

Sempre in territorio mazzanese sono i resti del castello dell’Agnese, un sito medievale a cui si riferiscono alcuni documenti pubblicati nel 1427, che lo descrivono come “tenimentum castri inabitati vocati Agnese”. Il castello era edificato su un basamento roccioso in cui si aprivano numerose grotte comunicanti tra loro. Nel 1668 fu autorizzata da Clemente IX la vendita del castello che, nel 1786 divenne proprietà della famiglia Del Drago.

 

Per eventuali info (se ce le ho), potete contattarmi via e-mail al seguente indirizzo [email protected] 

o via tel al 3294228437.

 

Ciao a tutti,

Silvia

 

 

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Silvia Fiorella

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MarcoJK

MarcoJK

:Bravo: Veramente ben fatto, strabrava la nostra Silvia.

Marco.

Ven 21/01/2011 - 18:20 Collegamento permanente

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MarcoJK

MarcoJK

ESCURSIONE 29 GENNAIO:
LA VIA NARCENSE - VALLE DEL TREJA (CALCATA - VT)

https://www.sentieridautore.it/sentieridautore.it/6 6.Calcata.html
Il sentiero è facile, con dsilivello quasi nullo, però è poco segnalato quindi dovremo stare tutti uniti e non disperderci. Ci potrebbe esser un po di fanga per le pioggie dei giorni precedenti quindi mettetevi scarpe alte. Il paesaggio è molto bello.

Ho visto il tempo, le previsioni sono ottime.

Per quanto riguarda il luogo di incontro, 

io chiaramente scelgo un posto da me facilmente raggiungibile (sto con i mezzi) quindi propongo la metro A (subagusta cinecittà) o la metro B ( santa maria del soccorso, rebibbia o monti tiburtini). Voi che ne dite?

Per l'orario io direi di vederci tassativamente alle 7.30 e si parte entro le 8.00. se qualcuno ritarda e non avvisa puo raggiungerci li a calcata. Abbiamo poche ore di luce dobbiamo sfruttarle al meglio.

Ora è importante, che chi è interessato e sicuro di venire si faccia sentire, dicendo se puo venire con la macchina o meno (cosi ci organizziamo anche con i mezzi di trasporto). Se qualcuno manca di qualche indumento, io ho un paio di scarpe da trekking in piu (taglia 43) e vari kway (anche se non dovrebbero servire).

Fatevi sentire! e sopratutto silvia...risorgi:))))

p.s. se qualcuno ha le mappe cartografiche del luogo le porti. grazie:)

Luca
349/3133861

Io comunque ci sarò e arriverò a Calcata con l'auto, stando a Casalotti mi conviene. Se serve, posso dare appuntamento a 3/4 persone alla stazione fm3 di La Storta e da lì andare con l'auto a Calcata.


Dom 23/01/2011 - 17:50 Collegamento permanente

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cet

cet

In risposta a di MarcoJK

Io abito a Monte Mario e volentieri mi unirei al tuo equipaggio, che parte da Roma Nord; il problema è che sono ancora convalescente da una brutta distorsione alla caviglia e non credo di farcela a camminare per 4 ore. E' possibile fare solo una parte di percorso ? Oppure verrei con voi a Calcata e poi mi faccio un giro mentre vi aspetto?

Fatemi sapere

Dom 23/01/2011 - 18:24 Collegamento permanente

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MarcoJK

MarcoJK

E lo chiedi? Certo che puoi partecipare, secondo me con una buona cavigliera potresti essere dei nostri, il percorso non è impervio. :roll:

Marco. :roll:  

Dom 23/01/2011 - 18:55 Collegamento permanente

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Luca Anam

Luca Anam

finalmente anche io leggo il post! misteri di vagabondo! ad ogni modo vorrei specificare che il trekk è organizzato da silvia quindi non chiamate me:))) IO al momento non so se parteciperò,  poichè ho difficoltà a raggiungere il posto o posti dell appuntamento. Se riesco a organizzarmi o qualcuno che abita a roma sud viene ci possiamo organizzare e andiamo.

Qualcuno puo spiegarmi cosa vuol dire ci vediamo al primo benzinaio che incontriamo? Silvia? lumi?

:)))

 

ciao ciao luca

Dom 23/01/2011 - 23:51 Collegamento permanente

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lucyl

lucyl

:) Ciao a tutti/e !  complimenti a Silvia per la scelta dell'escursione.

se il meteo sarà buono vengo anch'io!  cmq, per altri motivi, potrò confermare solo venerdì mattina.

x MarcoJK:  nel post n°2  scrivi che stai con i mezzi pubblici e proponi appuntamenti alla metro (roma sud-est), poi scrivi che sei in macchina da Casolotti (roma nord) e ti firmi "Luca"...  Qualcosa non mi quadra...forse un copia-incolla?

x LucaKappa: abito in zona montesacro e ho una panda, quindi posso portare un paio di persone; se vuoi un passaggio dovresti venire a piazza Sempione (da Termini bus 90express) verso le 7,45, per partire alle 8,00;  se vengo io a rebibbia mi allontano dalla cassia... (al rientro la sera invece posso portarti a rebibbia o a termini).

x cet:  mi dispiace per la tua caviglia, spero che verrai, mi farebbe piacere rivederti!

A presto a tutti!    lucy  ;)

Lun 24/01/2011 - 11:49 Collegamento permanente

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MarcoJK

MarcoJK

 :DEsatto lucyl, ho fatto un gran casino con il copia e incolla. Comunque confermo che probabilmente saremo in due con l'auto al parcheggio della fm3 de La Storta. (Quindi max. 7 pax).

Ciao.

Lun 24/01/2011 - 12:48 Collegamento permanente

Ragazzi,

Io passo alla fermata della metro B Eur Palasport alle 7.30 di sabato 29.

Prenderò Luca e se volete avrò altri 3 posti in macchina per caricare altri vagabondi.

Fatemi sapere chi è interessato quanto meno un giorno prima.

Visto che nessuno ha aderito all'appuntamento sulla Cassia Bis, questo è cancellato.

Per ulteriori info, telefonatemi al seguente n° di cellulare 3294228437 o scrivetemi via mail a : [email protected].

Ciao,

Silvia

 

Lun 24/01/2011 - 14:01 Collegamento permanente

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Luca Anam

Luca Anam

da zona roma sud (centocelle e affini) siamo io e stefania, poi ci sono Paola e due suoi amici (3 new entry)

 

direi di vederci il inema di massima tutti quanti per le 9 all'entrata di calcata.

Lun 24/01/2011 - 17:08 Collegamento permanente

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hanno

hanno

io non ci sono, sabato 29 ho già impegni sportivi di altro genere

Lun 24/01/2011 - 18:26 Collegamento permanente

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