India del Nord Easy Style
12 Giorni - 11 Notti

2 Maggio 2015

Viaggio passato

India del Nord Easy Style - 2 Maggio

Viaggio Passato: 02 May 2015

agra

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

2 Maggio 2015    12 Giorni - 11 Notti

Questo è il forum del viaggio India del Nord del 2 maggio 2015.

Con la Vagabonda DOC Milena alimnia

Milena è una vagabonda DOC curiosa e avventurosa. Laureata in Architettura, ha vissuto a New York e per diversi anni ha viaggiato incessantemente (e lo fa ancora, è impossibile tenerla a casa!!!). Parla molto bene inglese e francese.

Ama girare il mondo in ogni angolo, affascinata dalle metropoli come dalle isole deserte, ha sempre pronta una valigia per partire per una nuova avventura. Si nutre di cultura e di natura. Viaggia per conoscere, per capire e per divertirsi insieme ad altri vagabondi come lei. 

Vagabondo DOC

alimnia

Milena, vagabonda curiosa e avventurosa, laureata in Architettura ama girare il mondo in ogni angolo, affascinata dalle metropoli come dalle isole deserte, ha sempre pronta una valigia per partire per una nuova avventura. Vederla a casa è quasi...
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Eklingji Temple è uno di questi...ci confonderemo tra le centinaia di pellegrini scalzi che vi transitano ogni giorno...si scalzi perchè qui nemmeno i calzini sono ammessi..ma il pavimento è pulitissimo e l'atmosfera magica!..oltre 100 templi del VII secolo cesellati mirabilmente che riportano praticamente tutti i miti induisti, dalla trimurti alle cavalcature dalle reincarnazioni al Kamasutra!!!

Gio 05/02/2015 - 16:34 Collegamento permanente

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templi che sorgono vicino a Nagda tra i resti della capitale del Marwar...

che ve ne pare?!?!?!?! ;)

Mar 10/02/2015 - 18:35 Collegamento permanente

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kato196613

kato196613

......e non rende l'idea!!!

Spero si possa riuscire ad organizzare!!!

Paolo

Mar 10/02/2015 - 19:56 Collegamento permanente

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... Ne sono sicura ... Come si può resistere a tanta bellezza !!! Nei prossimi giorni comincio a parlare di cucina... Vedrai che li prendiami per la gola*lol* 

come si puó resistere a una delle cucine più elaborate del mondo?!?!? *pleasantry*

Mer 11/02/2015 - 00:34 Collegamento permanente

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L’India è il paese delle cento nazioni e dei cento dialetti, delle mille religioni e dei duemila dei. 
… per la cucina è la stessa cosa!!! ;)
È il paese delle spezie e dei curry che rendono innamorati, ridanno forza agli anziani, che curano l'apatia e l'affaticamento. *yahoo*
È il Nord e il Sud che si distinguono, una gastronomia trattata come un'arte e cosparsa di riti sociali e religiosi.
Se pensate che la cucina indiana sia fatta solo di riso, curry e chutney (si possono definire impropriamente come salse di accompagnamento per ogni tipo di cibo, dal riso al pane, alla carne, con la funzione di creare un contrappunto di gusti molto particolare. Alcuni chutney sono freschi, acidi e profumati, come alla menta o al coriandolo, altri sono vere e proprie conserve, densi come marmellate, agrodolci e piccanti.), sarete piacevolmente sorpresi.

Non esiste nessuno stile culinario, nessun ordine di servizio … né piatto nazionale ma una diversità stupefacente di preparazioni e di ingredienti.
Sarete tentati, allora, di trovare un punto comune nella presenza delle spezie che fanno della cucina indiana una vera arte in colore, in odore e in sapore. I principi dietetici scritti nei testi sacri dell'Ayurveda regolano il dosaggio e i miscugli delle spezie affermando che un'alimentazione fortemente speziata è una garanzia di buona salute. Stimola il fegato che ha la tendenza di essere pigro in presenza di un clima tropicale. Un Indiano potrà sempre affermare l'origine, la religione e la casta del cuoco al primo boccone attraverso la semplice composizione del condimento. E, la cosa vi sorprenderà… molti Indiani non mangiano speziato.
La cucina indiana è semplice, equilibrata, basata su ricette e principi millenari. La medicina tradizionale trascende in ogni composizione. Così, una pietanza un po' pesante sarà sempre attenuata da una base acida, digestiva, sottoforma di pomodori, aceto o limone. I miscugli di spezie rivestono così un grande ruolo. Conoscete l'asa foetida (gomma resinosa estratta dalla pianta Ferula foetida, ombrellifera originaria della Persia e dell'Afghanistan. Reperibile a pezzetti cristallini o in polvere nelle drogherie specializzate o in farmacia, ha un odore pungente ed è dotata di proprietà digestive. È impiegata in piccole dosi come additivo in numerosi antipasti, stufati di verdure, piatti di legumi e salse.)? Ce n'è sempre un pizzichino poiché l'indù non si permetterà delle flatulenze quando mangia un piatto di fagioli secchi.
La cucina differisce da una regione all'altra ma anche da famiglia a famiglia.

L'India del Nord
Il Nord è il granaio dell'India. Se si vuole, brevemente, comparare la cucina del Nord e del Sud, si noterà soprattutto una cottura al ghee, una sorta di burro chiarificato, molti pani, carni grigliate, poche salse e una preferenza per lo yogurt. Le grandi tradizioni culinarie mediorientali che hanno attraversato la storia e che risalgono al tempo dei re mongoli, si ritrovano qui nei pulao persiani (miscuglio di riso e di carne profumata con zafferano), i biryani (piatti unici dove il riso racchiude un ripieno profumato di spezie a base di carne, verdure o, a volte, pesce) e gli spiedini.
Nel grande stato del Rajastan crescono il coriandolo e il mais. E si allevano le pecore.
È qui, nello stato del Punjab, anche produttore di senape, e principalmente a Delhi, la capitale, che nacque il famoso tandoori, che ha attraversato le frontiere da molto tempo, poiché è il piatto che meglio si è adattato alle papille gustative occidentali. È una cucina relativamente dolce, che s’inscrive nella grande corrente della cucina dietetica. Le carni sono dapprima marinate e poi grigliate in un tandoor, specie di forno, e servite accompagnate da salse allo yogurt. È una cucina "secca", presentata con poche salse, contrariamente alla cucina del Sud, e nella quale si perpetua la tradizione di mangiare con le dita.

Mer 11/02/2015 - 21:52 Collegamento permanente

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alimnia

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Il costume indiano vuole che ad ogni pasto il primo piatto sia portato dal padrone di casa nel giardino e depositato ai piedi dell'albero sacro. In questo modo, ogni famiglia nutre la dea Shiva, che invia gli uccelli o i medicanti a pulire il piatto in segno di accettazione dell'offerta ricevuta.
L'indiano è molto ospitale ed è sempre pronto a condividere anche se possiede poco. Vi saluterà con un profondo namaskar, il saluto fatto con le mani giunte, ma sappiate che in India non si augura mai la felicità, in quanto è nelle vostre mani e dipende soltanto da voi!!!!

Non ci sono utensili…
A volte un cucchiaio per i piatti un po' "liquidi". Tutto si mangia con le dita, esclusivamente quelle della mano destra… poiché la sinistra è impura.
Guardate gli invitati. Se si servono delle punte delle dita, vuol dire che vengono dal Nord; se prendono gli alimenti a piene mani sono certamente persone del Sud. L'eleganza esige di prendere il cibo lentamente con le prime tre dita della mano destra, senza sporcarle oltre la prima falange. È esclusivamente il pane che serve da utensile.
Generalmente, tutto il pasto è servito nello stesso momento: è il thali. Il nome deriva dal tipo di piatto in cui è servito: grande piatto rotondo individuale, in cui sono presentate le vivande, carne, pollame, verdure asciutte, verdure in salsa, farinacei e accompagnamenti. Nel nord questo grande piatto è di metallo, rame, acciaio, rame o argento secondo la ricchezza della famiglia o il tipo di pasto. Nel Sud e nelle case contadine (il 50% dell'India è dedito all'agricoltura) ci si accontenta di una grande foglia di banano. Le pietanze delicate o semiliquide sono disposte in ciotoline, i katori, sovente di terracotta, e disposte sul thali. Le carni o pesci grigliati, le pietanze asciutte, sono posate direttamente sul piatto senza un ordine determinato.

La frutta non ha lo stesso significato culinario che in Occidente. Il fico, per esempio, è considerato come una verdura; il mango e la papaya sono cotti come delle verdure. Qui, la castagna d'acqua si sgranocchia come una caramella e i semi di anguria sono un eccellente antipasto.
Durante il pasto l'indiano non beve, se non dell'acqua versata in un bicchiere di metallo per conservarne tutta la sua freschezza. È importante metterlo sempre a sinistra del thali, mai a destra.
Capita anche che alcune portate siano sistemate al centrotavola. L'etichetta richiede allora che nessuno se ne serva, per la semplice ragione che le dita imbrattate sporcherebbero il manico del cucchiaio da servizio; la padrona di casa è attenta e vigile a riempire i katori man mano.
Non è ammesso offrire al proprio vicino ciò che è sul proprio thali, anche se lo si è toccato… poiché appena il piatto è in vostro possesso il suo contenuto è diventato jutha, vale a dire impuro; tuttavia lo si può fare tra persone in grande intimità.
Se nel corso del pasto, a causa delle spezie, starnutite, non fermatevi mai dopo il secondo o il terzo starnuto! Bisogna arrivare fino a cinque affinché gli dei dimentichino il vostro messaggio di richiamarvi nell'aldilà. La cifra cinque è molto potente. È per questo motivo che ci sono cinque ingredienti che compongono la bevanda contro gli starnuti: l'alcol, l'acqua, lo zucchero, il limone e la cannella. Se il vostro vicino di tavola ha appena starnutito non ditegli "salute!", ma ignoratelo o fate come i Bramani, tappatevi le orecchie.

Acqua profumata, yogurt e altre bevande
Il lassi salato accompagna molto bene il pasto. Si tratta di latte pastorizzato che viene portato a ebollizione; appena lo si ritira dal fuoco gli si aggiunge del succo di limone e lo si lascia riposare fino all'indomani. Si recupera allora l'acqua che si è formata per mescolarla a del dahi, yogurt con un pizzico di sale, dell'acqua di rose, delle foglie di menta o di coriandolo. 
Il tè e il caffè vengono praticamente sempre presi fuori pasto, al mattino o al pomeriggio, con latte. Quando il tè viene servito senza latte, è associato più a una tisana e si prende solamente alla sera, ben calda per facilitare la digestione come precisato nei testi sacri.
L'Indiano beve molti succhi di frutta, acqua di cocco, sciroppi di fiori allungati, così come delle bevande rinfrescanti, alcune volte salate e zuccherate al tempo stesso, profumate, aromatizzate al limone o all'acqua di rose (nimbu pani).

Acqua di rose e rito del pan
Alla fine del pasto viene presentata una scodellina d'acqua profumata, il più delle volte alla rosa, per risciacquarsi le dita, poi inizia il cerimoniale del pan (o paan), detto anche "cicca di betel". (Pianta delle Piperacee che, masticata, produce un leggero effetto inebriante). La padrona di casa apre quindi un cofanetto contenente foglie fresche di betel, ancora umide, e un altro contenente degli ingredienti diversi appositamente scelti per le loro virtù digestive e afrodisiache: noci d'areca tagliate a lamelle, campanelline di cardamomo, chiodi di garofano, semi verdi di cumino, addirittura pietre preziose (che hanno la nomea di aumentare la virilità) o foglie d'argento o d'oro. C'è anche una pasta bianca, della calce viva, estratta da conchiglie marine, che ha la proprietà di esaltare il sapore delle spezie. Ognuno pone la foglia di betel sul tavolo o, meglio, sul proprio ginocchio e, con il medio e l'indice della mano destra prepara la propria miscela, ripiega la foglia a triangolo e la mette in bocca a fianco della guancia. È l'ultimo tocco per assaporare, sino alla fine, un pasto indiano secondo le regole.

L'importanza del pane in India
Entità in tutti i pasti, in India il pane fa parte del quotidiano. È più di un alimento… è un utensile indispensabile in un paese in cui si mangia soprattutto con le dita.
Il pane indiano in origine è un pane piatto, senza lievito, conosciuto con il nome generico di roti. Ma l'influenza musulmana ha portato una moltitudine di pani lievitati come i naan. Ma ancora una volta, l'India misteriosa ci presenta dei roti lievitati come quelli del Kashmir e di Bombay.
Prendete della farina di grano integrale, un po' d'acqua tiepida e alcune gocce di ghee o di olio e potrete già confezionare i pani più popolari i cui nomi variano secondo la forma e il modo di cottura, che conferisce loro un gusto e una consistenza differenti: il chapati, cotti su una tavola circolare a secco, i paratha, cotti su una tavola con del ghee, e i poori fritti.
Sovente, prima della cottura vengono cosparsi di cipolla tritata e di semi.

Mer 11/02/2015 - 22:15 Collegamento permanente

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ricordo a tutti che da oggi a sabato sarò alla Bit con Vagabondo!

Sabato la manifestazione è aperta al pubblico...questo il programma: https://vagabondo.net/it/bramito/vagabondo-alla-bit-milano-12-14-febbraio-2015?utm_source=facebook&utm_medium=post-paid&utm_campaign=Vagabondo%20alla%20BIT%202015

Venite a conoscermi e a parlare di INDIAAAA!!!

Vi aspetto!!!

Gio 12/02/2015 - 08:26 Collegamento permanente

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città dai raffinati templi jainisti. Il più bello, che visitiamo, è quello di Chaumukha, con le sue 29 sale sorrette da 1.444 colonne, tutte diverse tra loro.  Janisti da tutta l'India arrivano tutti i giorni a visitarlo, ne vediamo alcuni che portano una benda sulla bocca e che spazzano con una scopa  il suolo dove camminano. Cosa stanno facendo? I janisti sono vegetariani e non uccidono alcun animale, insetti compresi. La benda sulla bocca gli serve per non inghiottire le mosche e la scopa allontana le formiche e gli impedisce di pestarle!

Il Jainismo è la fede più rigorosamente ascetica del mondo, dove dio non ha nessun posto. I dogmi principali sono la deificazione di Mahavira, gli Agamas, i precetti, e i Siddhantas, i trattati, che dichiarano Mahavira l'ultimo di 24 Tirthankaras, anime perfette che hanno sconfitto i propri desideri e spezzato i legami col mondo materiale.

Seguendo l'austerità del fondatore, i Jaina per poter aspirare alla liberazione dal ciclo delle rinascite devono seguire un programma etico e una disciplina che li avvicini alla perfezione, poichè durante la vita l'anima viene inquinata dal karma che, a differenza del credo buddhista, è visto come una sostanza reale, che fluisce e contamina l'anima a seconda delle azioni che si compiono. Dunque il fedele deve sottostare a un doppio processo di purificazione attraverso pratiche di ascetismo estremo, per illuminare le molecole di karma già assimilate nelle vite passate ed evitare che ne vengano assunte delle nuove.

Questa disciplina si rassume nei Triratna, tre gioielli: vera fede, vera conoscenza, giusta condotta. Il carattere distintivo del Jainismo è l' ahimsa, nonviolenza, di pensiero come di azione verso tutti gli esseri viventi. Ciò viene portato fino a limiti estremi, come coprire naso e bocca con mascherine di stoffa per non ingerire, e dunque involontariamente uccidere, microrganismi, piccoli insetti o germi, tutti portatori di anima, per quanto a uno stato primordiale di sviluppo. O camminare spazzando la strada davanti a sé, per non schiacciare nemmeno la più piccola formica. Diversamente dal Buddhismo poi, i Jaina credono nella presenza di un'anima non solo in tutti gli esseri viventi, per quanto invisibili, ma anche in tutti gli elementi della terra quali l'acqua, il vento o il fuoco.

Ovviamente i Jaina sono strettamente vegetariani, fino all'estremo di escludere dalla loro dieta anche tuberi e bulbi il cui consumo considerano direttamente lesivo o la cui raccolta è considerata potenzialmente tale.  

Lun 02/03/2015 - 16:56 Collegamento permanente

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kato196613

kato196613

Ciao,

da quello che vedo nessuno si è ancora aggiunto a noi, per cui temo che rinuncerò anche io, penso di poter apsettare al massimo fino a venerdì.

Mi spiace ma mi hanno offerto una opportunità per una cosa che chiedevo da tempo e non vorrei rinunciarci o modificare programmi senza una ragionevole certezza che serva.

Paolo

Mer 04/03/2015 - 21:04 Collegamento permanente

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alimnia

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alimnia

stiamo cercando di vedere se qualche iscritta a un viaggio precedente che non parte riesce a spostarsi su questo...

se riesci aspetta ancora un po'...mancano 2 mesi e purtroppo ormai tanta gente si iscrive all'ultimo!!!

io credo che questo viaggio parta! ;)

basterebbero altri due iscritti e poi vedrai che si riempie....

FORZA RAGAZZIIIII!!!!

L'India vera e vissuta comodamente non si può lasciarsela scappare....

Gio 05/03/2015 - 11:35 Collegamento permanente

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