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Sabato, 22 Novembre 2014

L’ultimo viaggio di 10 mesi indimenticabili

Il mio Erasmus si concluse con un viaggio tra Madrid, Segovia e Porto con la mia cara amica Carmen, conosciuta ad aprile durante la famosa e folkloristica Feria di Abril a Siviglia. Lo considero il più bel viaggio che io abbia fatto durante l’Erasmus, sia per la compagnia che per la bellezza dei luoghi visitati. Mi ricordo quindi perfettamente le date: 17-20 luglio 2013! 

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Green Inside

Devo dire la verità che io di Madrid in questo viaggio, vidi solo la stazione degli autobus e quella treni. Infatti, avevo visitato la città ben due volte, la prima a dicembre con due amiche e la seconda a febbraio, con un’organizzazione Erasmus di Siviglia, e per quanto bella, avrei preferito visitare qualcosa di nuovo in Spagna prima di tornare a casa. Quindi, devo aver un po’ stroncato l’entusiasmo alla mia amica Carmen dicendole che no, io non sarei tornata a Madrid per la terza volta in un anno. Per fortuna trovammo un accordo. Lei avrebbe visitato Madrid da sola e poi ci saremmo incontrate per andare insieme a visitare Segovia e successivamente prendere l’aereo per Porto, capitale del Portogallo. *biggrin*

 

Il mio viaggio iniziò quindi il martedì notte. Salii sull’autobus verso le 23, direzione Madrid, facendomi ben 6 ore di viaggio, un po’ dormendo, un po’ ascoltando musica. Nel frattempo, la mia amica si trovava già a Madrid e già aveva visito i luoghi più di interesse della città, uno su tutti il Parque del Retiro, che al tramonto è stupendo. Arrivai in mattinata e mezza assonnata, presi la metro verso il B&b.

 

Da lì, dopo un paio di ore di riposo, questa volta in un vero letto, ci incamminammo verso la stazione dei treni per andare a Segovia. Sì, perché noi due ci eravamo documentate online e per arrivare a Segovia ci sarebbe stato il treno. Invece, camminammo da una stazione all’altra, cogliendo l’occasione per scattare foto soprattutto alla stazione Puerta de Atocha, dove mi soffermai piuttosto a lungo a fotografe delle bellissime tartarughe! *biggrin*

 

Qui ci dissero che per Segovia avremmo dovuto prendere l’autobus e non il treno! Così tornammo indietro verso la stazione degli autobus. Finalmente riuscimmo a prendere il bus ed arrivare a Segovia. Ci sono due cose che voglio menzionare di questa città. La prima è il suo acquedotto romano, veramente bellissimo, imponente e ancora in ottime condizioni. La seconda è il cochinillo, alias, il maialino. Quello fu il nostro pranzo, accompagnato da patate fritte. Una sola parola per definirlo: squisito!

 

Visto il caldo di Siviglia, sapendo benissimo che a Madrid avrebbe fatto caldo, molto speranzose ci portammo un bikini per poter fare il bagno nell’oceano e prendere un po’ di sole a Porto. Ci sbagliammo di grosso! Sappiamo che la prossima volta sarà meglio consultare il meteo prima di portarci dietro il bikini!

 

La mattina del 18 luglio avevamo la partenza verso Porto. Io ero super emozionata: in Portogallo ci ero stata una sola volta, ma in spiaggia e a settembre, all’inizio del mio Erasmus. Uscite dal B&b ci trovammo davanti a una lunga fila per prendere il bus navetta per l’aeroporto. Per fortuna riuscimmo a salire sul primo bus che passò, in modo da riuscire a passare i controlli con calma e non perdere l’aereo. Il viaggio fu molto tranquillo e breve, in un’oretta eravamo atterrate a Porto. Il tempo purtroppo non era dei più promettenti, infatti, il sole che si nascondeva tra le nuvole. 

 

Nonostante nessuna delle due parlasse portoghese, la maggior parte delle persone capiva lo spagnolo oppure parlava inglese. Così, ogni mattina avevamo come appuntamento fisso un baretto poco più in là del nostro B&b dove andavamo a fare colazione: un caffè con latte caldo (un macchiato piuttosto abbondante) e almeno due “pasticcini” a testa. Le dimensioni dei suddetti pasticcini non erano di certo come i nostri “pasticcini”, erano almeno il doppio. Poiché vi era abbastanza scelta, così ci divertivamo a mangiare “pasticcini” diversi ogni volta. Già dalla prima mattina avevo visto quale sarebbe stato il leit motiv di quei giorni: mangiare tanto, bene e spendere pochissimo! Se è vero che la Spagna rispetto l’Italia è economica anche per quanto riguarda il mangiare, il Portogallo lo è ancora di più! A parte la tappa fissa per colazione (…e anche per merenda!), mangiammo altri piatti tipici portoghesi. Visitammo alcune cantine dove si produceva il vino Porto, pagando un unico biglietto con il quale utilizzammo la funivia dalla quale si può vedere tutta la città e potevamo assaggiare un bicchiere di uno dei tipi di vino Porto.

 

La prima sera, dopo aver visitato la città, non sapevamo dove andare mangiare. Tornando verso il B&b trovammo una piccola trattoria tipica portoghese. Decidemmo di entrare e mangiare qualcosa. Quello che accadde dopo fu molto divertente. Eravamo le uniche due ragazze. Tutti gli altri erano dei vecchietti. Quindi appena entrate calò un silenzio di tomba, tutti smisero di parlare per qualche secondo e smisero di bere. Probabilmente per loro era strano che due ragazze entrassero in una trattoria, un po’ come se due ragazze andassero in una delle tipiche osterie che abbiamo qui noi nei nostri paesini friulani, popolate da vecchietti, pensionati o più in generale da una grande maggioranza di uomini. Dopo aver ordinato, ricominciarono a parlare nella loro lingua, con noi che non capivamo una mazza!

 

Come già detto in precedenza, il tempo non fu dei migliori, il primo giorno come già detto il sole a tratti si nascondeva tra le nuvole, gli altri il cielo era coperto e nelle vicinanze del fiume che divide la città, vi era pure vento. *sad* Quindi il nostro bikini purtroppo rimase nella valigia e così dedicammo tutto il nostro tempo alla visita della parte storica della città, il mercato coperto, la stazione ferroviaria. 

 

Vi fu una scena con Carmen che non dimenticherò. Durante queste passeggiate trovammo una bancarella con una vecchietta che vendeva prodotti per la casa tra i quali asciugamani. La mia amica cercava di avere informazioni su un asciugamano che voleva comprare per sua madre perché era piuttosto indecisa. Allora l’anziana signora iniziò a parlare in portoghese continuando a dire: “Precioso, precioso”. Alla fine la mia amica fu tanto confusa dalle sue parole che si fece convincere e comprò l’asciugamano! *biggrin*

 

Il giorno 20 andammo all’aeroporto per tornare a Madrid. Da lì ci aspettavano altre 6 ore di autobus fino a Siviglia. Di sicuro rispetto all’andata tornavo in compagnia e con un ottimo ricordo di quei giorni. Questo fu effettivamente l’ultimo viaggio che feci durante il mio Erasmus, ma non l’ultimo che feci con Carmen! ;)

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