RACCONTO
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Martedì, 25 Marzo 2014

Istanbul. La città magica dove si incontrano l’Asia e l’Europa, l’antico e il contemporaneo

Descriverla non è semplice. Offre mille stimoli, ospita tante contraddizioni e riesce a incantarti dopo pochi sguardi.

ARTICOLO DI

MartiBackpacker

Sarà quel mix di elementi antichi e moderni, orientali e occidentali, a rendere Istanbul così affascinante?  Le ci sono volute solo poche ore per stregarmi. Dopo cinque giorni ero cotta a puntino.

 

VECCHIO E NUOVO

Oltre agli splendidi Palazzo Topkapi, la Moschea Blu e la Moschea Nuova (a Istanbul è possibile entrare all’interno, vestiti in modo adeguato ovviamente, permesso concesso solo in alcuni paesi islamici) e Aya Sophia, ho aggiunto alla mia lista degli “imperdibili” la Cisterna Basilica. A pochi metri da Palazzo Topkapi, è una struttura sotterranea molto suggestiva che risale all’epoca romana: il colonnato, la gigante testa di Medusa, la luce soffusa e la musica la rendono davvero una visita interessante. Al di là dei monumenti più famosi, ammirare il quartiere passeggiando per le sue vie è davvero piacevole.

Per vedere una Istanbul diversa, senza allontanarsi troppo e mantenendosi sulla stessa sponda del fiume, è piacevole passeggiare nel quartiere universitario, dove si trovano venditori ambulanti di frutta e alcuni localini frequentati dagli studenti. Questa Istanbul è molto diversa; sembra meno turistica e più vissuta; non troverete più l’ordine e la pulizia delle vie che circondano Palazzo Topkapi. Spostandosi ancora più in là, superato un largo viale trafficato, si raggiungono i quartieri più modesti, dove si trovano ancora alcune case di legno diroccate. Pochi negozi di alimentari e bambini saltellanti che escono dalle scuole, le strade sono quasi deserte. È l’altra faccia della città, ma sembra di essere in un altro continente.

Attraverso il ponte Galata per raggiungere la riva opposta del fiume. Sul ponte sono tantissimi i pescatori, pagando si può anche prendere in mano la canna e tentare di far abboccare qualcosa. La prima volta che ho messo piede sul ponte dopo due minuti un vecchietto mi ha messo in mano un piccolissimo batuffolo bianco, non potevo certo buttare a terra quel tenero coniglietto! Bella fregatura, il coniglio ha scelto per me un bigliettino della fortuna, così mi sono trovata con una previsione che poi non si è mai avverata e dieci lire turche in meno. Camminando nella parte bassa del ponte, invece, si incontrano tantissimi ristoranti che vendono anche alcol (che qui ha prezzi spropositati). Il tramonto visto da qui è bello, con gli uccelli che volano impazziti sull’acqua attratti dal mercato del pesce.

Sono dall’altra parte del ponte, nel lato “moderno” della città, sotto alla Torre di Galata. Ho adorato passeggiare nelle vie intorno alla torre, piene di negozietti carini (che però son molto europei e poco turchi). Qui c’è un’atmosfera tutta diversa e molto giovane. Sono tantissimi, per esempio, i negozi che specializzati in diverse tipologie di strumenti musicali. Risaliamo verso Istiklal a possiamo scegliere di percorrere il viale prendendo il tram. Quello storico, che si vede in tantissime foto. Intorno a Istiklal si diramano tantissime vie dove ogni sera la vita notturna è frenetica: decine e decine di pub, tutti in fila, uno identico all’altro, restano affollati fino a tardi. Da Istiklal si sbuca direttamente su piazza Taksim, cuore della città moderna.

 

I MERCATI

Il Gran Bazar e il Bazar delle Spezie sono i più noti.

Il primo è immenso, tanto che nelle mappe della città c’è una cartina del Gran Bazar con tanto di nomi assegnati alle numerosissime vie che lo attraversano. È diviso per settore merceologico, soluzione che rende molto più semplice l’impresa di orientarsi qui dentro. 

Nel secondo, molto più piccolo, oltre alle spezie si trovano tantissimi tipi di tè, caramelle e altri prodotti alimentari. Tra i tè, oltre alle diverse varietà e aromi, ci sono anche i fiori, che una volta in infusione iniziano ad aprirsi pian piano rivelando i petali rosa. Quelli che ho comprato io non avevano un gran sapore, ma aggiunti nella tazza a tè già pronto facevano tanta scena :)

La soddisfazione maggiore, però, io non l’ho avuta nei mercati. C’è un intero quartiere, una specie di estensione del bazar, dove vetrina dopo vetrina si susseguono negozi di ogni tipo, anche in questo caso divisi per tipi di merce. Oltre al fatto che può esser divertente e interessante sbirciare nei negozi dove fanno shopping gli abitanti di Istanbul, qui potrete trovare alcuni dei prodotti venduti nel bazar come souvenir a prezzi estremamente ridotti. Un esempio pratico: cercavo un servizio da tè, i classici bicchierini di vetro che usano a Istanbul; in un normale negozio di piatti e altre stoviglie ho trovato i set di sei bicchierini a 3 lire turche, altre 3 lire per il set dei piattini. Molto molto meno di quanto avrei pagato nel bazar!

Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è un mercatino agricolo (il mercato degli animali e dei fiori) in cui mi sono imbattuta più di una volta, anche questo nella città vecchia, nei pressi del Bazar delle spezie. Animali da fattoria, uccellini, pesci, semi di ogni tipo, piante e soprattutto… fiaschi pieni di sanguisughe! Dr Suluk, così era scritto sui cartelli e tornata a casa online ho scoperto che vengono usate come rimedio fai-da-te contro i segni dell’invecchiamento, insomma come fossero dei piccoli chirurghi estetici. Peccato siano un po’ viscide.

 

IL CIBO

Il mio palato è convinto che uno dei punti forti di Istanbul siano le kofte. Deliziose polpettine di manzo leggermente speziate cotte sulla piastra. Si possono mangiare accompagnate da verdure (e normalmente per verdure si intende una specie di peperone-peperoncino, di medie dimensioni, che può essere verde o giallo, non piccante); si possono mangiare in un panino, con la cipolla cruda e verdure a scelta. L’ideale (almeno secondo i turchi) è bere insieme alle kofte dello yogurt bianco piuttosto aspro. Proprio a pochi metri da palazzo Topkapi c’è una kofteria storica da non perdere, si trova sulla piazza principale. Per chi invece volesse trasformarle in spuntino notturno, a piazza Taksim (sul lato destro venendo dal corso principale, Istiklal) si trovano tanti mini fast-food che vendono hamburger con le kofte, che vengono cotte in un sughetto buonissimo.

Subito dopo viene il pesce. Sotto al ponte Galata, il mercato del pesce pullula di chioschi dove è possibile mangiare seduti. Con poche lire turche si può gustare la frittura. I pescetti saranno gli stessi pescati dai tanti in fila sul ponte di Galata? Chissà, in ogni caso sono buoni! Dall’altro lato del ponte, quello della città nuova, vicino al molo dei traghetti che fanno il giro sul bosforo si possono comprare panini col pesce conditi con un po’ di limone. Anche questi da provare.

Due righe vanno dedicate al gelato, buono ma più che altro divertente. Grazie alla polvere di orchidea, che viene usata come addensante ha una consistenza molto diversa dal nostro, più gommosa. I banchetti del gelato sono ovunque nella città vecchia e i gelatai sono un po’ come i barman acrobatici, si passano il cono da una mano all’altra facendolo volare su e giù e aggiungendo le palline, che vengono accatastate una sull’altra. Se poi visitate Istanbul col freddo entrate in un caffè e chiedete un salhep. Ha l’aspetto del latte, è più denso e va bevuto caldo; ha un sapore dolce, che non saprei descrivere. Mi è piaciuto così tanto che ho comprato le bustine di salhep - tipo Ciobar - in un alimentari e le ho riportate con me.

Dicono che la spremuta di melograno abbia proprietà afrodisiache. A Istanbul troverete per strada tantissimi banchi che preparano un succo espresso che può essere di due tipi: dolce o aspro.

Pane e formaggi freschi. Scendendo dal gran bazar verso il molo dei traghetti incontrerete un mercato sviluppato su due file di banchi con prodotti freschi. A me sono rimasti impresse le olive, i formaggi e il pane. Un pranzo veloce con i prodotti acquistati al mercato è un’esperienza da fare.

A Istanbul c’è una vera e propria cultura del tè, che è nero e dal sapore forte. Nella città vecchia ci sono tanti caffè all’aperto dove, nel corso della mattina, troverete gli abitanti della città a sorseggiarlo. Fatelo anche voi.

Infine la specialità di Istanbul per eccellenza (anche se io preferisco le kofte), il Kebab, quello originale con la K maiuscola. Lo trovate in tante varianti, una delle più popolare è a base di intestini di vitello. È facile riconoscerlo quando è in mostra sullo spiedo!

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