Mongolia Wild Style - 5 Giugno

Ciao a tutti, la Mongolia, si... Cultura e geografia di questo paese hanno da sempre influenzato tante mie scelte anche se poi per scavi son finito altrove in Asia... ma il legame resta e forte, forse più di tutto il resto.
Se anche voi provate questo sussulto unitevi a me con un bagaglio essenziale, lasciandoci indietro l'inutilità di tante cose che la civiltà sedentaria ci ha tramandato quanto buona parte delle comodità che diamo per scontate... un viaggio non facile che nel metterci alla prova ci ricompenserà enormemente con un'immersione totale nell'essenza più pura della Mongolia: gli spazi sconfinati, il diverso scorrere del tempo, il calore della leggendaria ospitalità mongola, l'imprevedibilità del meteo super-continentale.
Tra chiacchiere e süütei tsai leggermente salati negli incontri con le famiglie nomadi, sfide di shagai (gli astragali!) o direttamente di bökh (l'inevitabile wrestling per provare la propria virilità), sedute di grooming tra di noi (ehm, gli scavi insegnano...) metteremo alla prova tutta la nostra adattabilità e i nostri valori sotto la benedizione di Tengri, l'eterno cielo azzurro, la principale divinità del pantheon sciamanico.

Un cielo così presente ed una tradizione così antica e benevola che, anche per una persona concreta come me, resta impossibile non percepire un filo di spiritualità.

Tutti all'avventura allora, su una mitica UAZ di sovietica memoria e poi a cavallo in un percorso riprogettato di fresco da Mejet, il referente di Vagabondo.      Io son qui per qualsiasi informazione! Gл

Ecco il tracciato del viaggio, ottimo nei tempi (considerate che la Mongolia è cinque volte l'Italia) consentendo una visione a 360° della varietà del territorio, che non è tutta steppa:

Улаанбаатар

Dalla capitale, tra l'identità moderna e l'eredità della R.P.M. filo-staliniana, templi buddhisti, mercati assurdi, architetture e musei, il conservatorio per una dimostrazione/lezione di hoomii (il canto di gola, da ex-allievo del grande Trân Quang Hai non potevo escluderlo...) e magari improvvisando in canali alternativi: siamo pur sempre in uno di quei paesi che adoro in cui una bottiglia di vodka condivisa con la persona giusta può spalancare le porte di pressoché qualsiasi visita fuori programma...

Говь

Il profondo sud, l'oceano di sabbia con le dune a perdita d'occhio, note per il suono che emettono, i colori incredibili e gli scavi paleontologici tra i più ricchi al mondo.

Хөвсгөл нуур

Fino ad arrivare al nord, al lago Khövsgöl, il fratello minore del Bajkal siberiano, originato dagli stessi movimenti tettonici. Una biosfera ricchissima e preservata in maniera eccezionale, un gioiello blu avviluppato dal verde intenso dei larici della taiga e rotto da una fitta rete di grotte.

Anche il mese è favorevole, temperature giuste e assenza del picco di turisti tipico dei mesi seguenti. Che voglia d'andare, bisogno d'altro?

Entrare in una gher è cosa semplice, non c'è neanche bisogno di bussare, basta gridare avvicinandosi Nohoi khor che sta per permesso, ma letteralmente significa tieni il cane. Fatto questo si entra con fare deciso, non esitando all'ingresso, ma il difficile è appena cominciato...
Eventuali coltelli, come oggetti meno usuali che non sto ad includere, devono essere lasciati fuori e se si indossa un cappello non va tolto anzi, portarlo è buona cosa. Una particolare attenzione va fatta nel passare l'uscio senza intrupparci, un gesto di cattivo auspicio che un tempo poteva costare molto caro. Una volta dentro l'uomo si dirige a sinistra (occidente perchè l'ingresso è sempre a sud) e la donna l'inverso, facile anche capirlo sul momento per la disposizione di sella e finimenti da cavallo e degli utensili da cucina. Il primo gesto da compiere a questo punto, sempre parlando al maschile, è lo scambio delle tabacchiere con reciproci complimenti per la qualità di contenitore e contenuto. Questo, come ogni altro passaggio di vivande e regali è sempre rigorosamente da farsi con la destra (la sinistra al massimo sorregge il gomito se serve), stessa cosa per ricevere o a mani congiunte. Ora, qualsiasi offerta di cibo o bevande non andrebbe declinata come allo stesso modo risulta scortese porre troppe domande all'ospite, fischiettare, poggiarsi ai pali di sostegno del tetto, toccare la testa agli altri, bambini compresi, alzare il piede mostrando la suola o girarsi le maniche. A meno che la troppa fame non ve lo impedisca, un piccolo avanzo nella porzione ricevuta sottolinea il valore dell'offerta e fa onore alla cortesia del padrone di casa. 
Nel caso di qualche giro di vodka o airag, il latte fermentato, al primo brindisi si usa intingere l'anulare nel bicchierino per un rituale che ha diverse metodologie, ma che a me piace interpretare così: quattro volte, una goccia spillata per ogni direzione dello spirito, al cielo per Tengri, davanti per la strada ancora non percorsa, in basso per gli antenati e sulla propria fronte perché in qualche occasione c'è bisogno di farsi forza, si.
Al momento di andarsene un piccolo regalo alla famiglia è ben accetto, come in alternativa una piccola somma di denaro direttamente a mano o poggiata accanto all'altare di famiglia. Se fin qui è andato tutto liscio, date conferma della vostra ottima educazione con un giro in senso orario intorno alla stufa centrale, prendendovi il tempo per osservare la bellezza dell'interno. Ah, ricordatevi il coltello.

Tre giri orari intorno, un'offerta e il buon proseguimento del viaggio è assicurato. Tsagaan yavarai: che la strada sia bianca come questo latte.

Tra un po' si parte per il Marocco... dove tra le altre cose conto di affinare le mie capacità equestri. Scrivo giusto per rassicurare eventuali preoccupazioni per le giornate a cavallo: le calvalcature mongole, anche se perfette per conquistare con leggendaria ferocia quasi 1/4 delle terre emerse, sono più basse di quelle a cui siamo abituati e molto più facili da condurre! Nel caso comunque tra il 20 maggio e la partenza si può organizzare un'uscita da qualche parte, qualche contatto ce l'abbiamo ;). Tutto qui per ora, over and out!

Lo staff, ed io con tempi più lunghi, saremo comunque presenti per domande e chiacchiere varie. Ora sta a voi! *clapping*

Eccomi di nuovo...

Dopo il tentativo dell'Uzbekistan vorrei riprovarci con la Mongolia...

Questo viaggio... e questa parte del mondo mi affascina molto... Già mi vedo a cavalcare (magari riuscirò persino a non cadere!) sotto cieli sconfinati... a perdere tutte le sfide a shagai...  a dover combattere con qualcuno in un incontro di wrestling perché dopo essere entrata con fare deciso in una gher... sono inciampata sull'uscio... ad entrare dal lato sbagliato.. ok ok cercherò di studiare meglio il galateo nomade!

Solo che... il 5 giugno è troppo presto! Rientrerò in Italia a fine maggio/ inizi di giugno (non ho ancora date certe) e temo non ci sia abbastanza tempo per ottenere il visto!  

Se mai il viaggio si dovesse realmente fare (daii inscrivetevii!!)... sarebbe possibile spostarlo di qualche giorno??