Le domande più sceme che ci hanno fatto

Dopo anni a rispondere alle domande dei vagabondi abbiamo stilato una classifica. Alcune sono talmente sceme che sembrano inventate.

Per spezzare una lancia a favore di chi le ha fatte c’è da dire che in genere la domanda scema non viene posta da una persona scema ma anzi molto spesso viene posta da persone intelligenti e riflessive. Forse un po’ troppo riflessive dato che alla fine delle loro elucubrazioni mentali arrivano a porre quesiti scemi, ma di certo tutte le domande sceme della nostra classifica hanno dietro un ragionamento.

Mi sto incartando.

Il tutto per dirvi che in questa classifica ci sono domande sceme, non persone sceme. (A parte qualche rara eccezione).

Al settimo posto una domanda pratica e moderna
---- “A Monte Alban troveremo il wi-fi?” -----
Questo è stato chiesto durante un nostro viaggio in Mexico. Gli antichi abitatori di questo sito archeologico, gli zapotechi, comunicavano con gli dei ma, a quanto ci risulta, erano connessi in altro modo.

Al sesto posto una domanda che fa capire quanto un partecipante possa affidare totalmente le sue vacanze e la sua vita alle competenze del suo tour leader
---- “Ma qui siamo in Guatemala o in Honduras?”----
Una mattina, dopo il passaggio di un numero imprecisato di frontiere, un partecipante di un gruppo si sentì… perso. Eh si, non si ricordava più dove si trovava.

Al quinto posto una domanda di geografia
---- “Ma in Nepal un po’ di mare lo facciamo?” ----
Un vagabondo in partenza per un tour in Nepal stava rileggendo il suo itinerario e proprio non riusciva a capire perchè non avessimo messo qualche giorno di mare alla fine del tour. Se avesse avuto un atlante svrebbe scoperto che il Nepal è uno dei paesi al mondo in assoluto più lontani dal mare.

Al quarto posto il cyberparanoico
---- “Posso iscrivermi  ad un viaggio in modo anonimo?” ----
L’era di internet ha creato qualche cyberparanoico che normalmente vive tranquillo protetto da un nickname ma se per caso vuole viaggiare deve fare i conti con un sito, il nostro, che ha una scheda da compilare con dei dati veri, indispensabili se si vuole prenotare un viaggio. Il cyberparanoico rimane sempre deluso quando gli diciamo che senza il suo vero nome e cognome non possiamo fargli un biglietto aereo e spesso ci accusa di essere in combutta con qualche agenzia di spionaggio.

Al terzo posto un paradosso
--- “Posso iscrivermi ad un viaggio per soli adulti con un bambino?”
Ci telefonano due vagabonde che viaggiano assieme ad un’amica che ha un bambino di 8 anni. Vogliono iscriversi tutti ad un gruppo, ma non vogliono fare un viaggio coi pargoli perché odiano i bambini. Quello della loro amica lo sopportano, ma gli altri proprio no. Ci mettiamo un po’ a fargli comprendere l’assurdità della cosa.

Al secondo posto la domanda di un vero viaggiatore avventuroso
---- “Ma voi come fate a fare la cacca?” ----
Dopo 2 giorni in caicco in Turchia Graziano era stato beccato più volte dai compagni di barca a fare pipì in mare dalla prua. Tutti pensavano fosse un po’ eccentrico. Invece Graziano non si era accorto che nella sua cabina, come in tutte le altre, c’era un bagno e pensava che sulla barca non esistessero servizi igienici. Al primo movimento intestinale chiese ai compagni di viaggio come si dovesse fare…

E al primo posto una domanda che ci hanno fatto decine di persone, sempre la stessa. The winner is
---- “Vi siete accorti che il mio piano voli è sbagliato?” ----
Ci chiamano trafelati: “C’è un errore nel mio piano voli. Il volo dell’andata ci mette quattro ore e quello del ritorno due”. Quando gli ricordiamo dell’esistenza del fuso orario si mettono a ridere, a crepapelle, assieme a noi.

Magari faremo in seguito una classifica delle risposte sceme ahahah

E se vi ricordate qualche altra domanda scema che via hanno fatto o anche che avete fatto voi, postatela qui sotto!